Il tuo non è semplicemente un hotel: è un’esperienza di viaggio!
17 Marzo 2010Recentemente abbiamo rinnovato il sito web di una struttura in centro a Roma (per utilità chiamiamola Hotel Excelsior). Immaginate un palazzo storico vicino a Piazza di Spagna, con uno stile elegante, camere con letti a baldacchino, sala colazione con vista sui tetti della capitale ed uno staff che sa davvero mettere a loro agio i clienti, come si deduce dalle molte recensioni sui social network. Il target dell’hotel sono coppie di mezza età, in visita soprattutto per motivi culturali.
Ovviamente abbiamo suggerito alla proprietà di rivedere anche i testi del sito ufficiale perché quelli del sito precedente ci sembravano decisamente troppo formali e poco persuasivi: d’altronde come non valorizzare con un tocco di creatività la Unique Selling Proposition dell’hotel? Come non cercare di coinvolgere per un attimo l’utente in un “mini-viaggio multisensoriale”, nel tentativo di trattenerlo giusto il tempo necessario per convincerlo che l’hotel è diverso e che vale la pena visitare il suo sito?
Vi ricordate il buon vecchio detto “Words tell, Emotions sell”?
Il testo del vecchio sito suonava all’incirca così:
“L’ Hotel Excelsior è uno splendido albergo a 4 stelle situato in centro a Roma, a due passi da Piazza di Spagna. L’albergo è ospitato in una dimora storica dell’Ottocento da poco restaurata ma ancora ricca di fascino, ed accoglie 20 camere dotate dei migliori confort più moderni e tecnologici.”
Il testo da noi proposto per il nuovo sito è di questo tipo:
“Il calore, la familiarità e l’accoglienza dell’Hotel Excelsior, un elegante hotel 4 stelle in centro a Roma, ti faranno sentire proprio come a casa.
Soggiornando all’Excelsior, collocato all’interno di un palazzo storico recentemente restaurato, avrai l’impressione di essere avvolto dall’atmosfera ricca di storia e di fascino della capitale.
Da qui potrai raggiungere in pochi minuti a piedi Piazza di Spagna, Trinità dei Monti e la Fontana di Trevi e, dopo una giornata di escursioni e shopping, potrai goderti un tè nella sala con vista sui tetti della città e rilassarti in una delle camere con letto a baldacchino dell’hotel.”
A prima vista nel primo testo non c’è nulla di sbagliato, ma in realtà manca di alcune “best practices” dettate dal buon copywriting che invece ho cercato di impiegare nel secondo testo:
- Valorizzazione della USP: il primo testo non mette abbastanza in risalto la Unique Selling Proposition che contraddistingue la struttura: dove sono finiti tutti monumenti della città? L’hotel non è solo vicino a Piazza di Spagna, ma anche alla Fontana di Trevi e a Trinità dei Monti. Indicazioni, queste, di valore sia per l’utente che per i motori di ricerca.
E dove sono finiti i letti a baldacchino, i mobili d’epoca e la sala colazione con vista sui tetti di Roma? Questi sono tutti aspetti che rendono la struttura unica e particolare e che nella homepage dovrebbero essere perlomeno citati. - Features vs. Benefits: il primo testo contiene solo una lista delle caratteristiche (features) dell’hotel. Di fronte a queste l’utente è solo un soggetto passivo. Nel secondo testo invece si rende l’utente parte attiva dell’immagine e gli si fa percepire quali sono i benefici (benefits) che potrebbero derivare da tali features. Questo rende la comunicazione molto più efficace.
È meglio dire al cliente che l’hotel è a pochi metri da Piazza di Spagna, o che dall’hotel potrà raggiungere in meno di un minuto Piazza di Spagna e tutti gli altri monumenti del centro? E’ meglio dirgli che l’hotel è situato in un palazzo ottocentesco, o che ogni sera potrà riposarsi in un ambiente storico raffinato ed elegante perfetto per recuperare le energie? - Rivolgetevi direttamente a chi vi sta leggendo: il primo testo è troppo impersonale, è una descrizione dell’hotel che appare all’utente distaccata, didascalica e brochuristica, non conferisce fiducia o interesse. Come abbiamo specificato in un post precedente dedicato ad un’aspetto web copywriting, meglio dare del “tu” o del “voi” all’utente, come ho fatto nel secondo testo, perché conferisce un maggior senso di familiarità e sicurezza.
- Words tell, emotions sell: Tutti i copywriter lo sanno. Le emozioni delle persone sono la prima leva motivazionale che spinge all’acquisto. La gente compra perché spinta da una specifica emozione, come la paura, il dolore, un forte desiderio. Ecco perché è fondamentale coinvolgere l’utente emotivamente a partire dal testo del sito dell’hotel. È importante che la persona percepisca visivamente, quasi in modo multi-sensoriale che cosa significa stare nel vostro hotel. Dovete trasmettere all’utente qual è il “mood” dell’hotel, solo così l’utente potrà capire se è quello che stava cercando.
L’hotel come vera esperienza di viaggio
Quello che è importante sottolineare è che ciò che cerca l’utente oggi non è un hotel, ma una vera e propria esperienza di viaggio, e che questa esperienza comincia proprio da sito Internet.
Fate assaggiare al vostro cliente che cos’ha il vostro albergo da offrirgli per render il suo viaggio unico, fategli offerte che non può rifiutare, ricreate l’inconfondibile atmosfera della vostra struttura prima di tutto con i testi, ma anche con la grafica e il design, che devono sposarsi perfettamente ai testi stessi.
Vedrete che se l’utente potrà respirare l’aria che anche voi respirate, se stava cercando proprio quel tipo di esperienza, prima o poi si deciderà a cliccare sul tasto “prenota”!
Commento da gae — 19 Marzo 2010, alle ore 15:04
Condivido in pieno quanto é stato critto sul sito……Tutto é sintetizzato nel motto: WORD TELL, EMOTION SELL”…….Il segreto é coinvolgere l’utente in quelle che sono le potenzialità della struttura….La brand reputation non serve solo ad essere leader nel mercato ma entrare nella testa del cliente ……..Le nuove tecnologia, se usate nel modo giusto e professionale, senza prevenzioni, aiutano a raggiungere tale obiettivo……
Commento da sfarinel — 21 Marzo 2010, alle ore 15:32
Esattamente gae.
Molto spesso pero’ sia gli albergatori che sedicenti “web agency” dimenticano questo semplice concetto.
Commento da Riccardo Cocco — 22 Marzo 2010, alle ore 01:10
Il tuo non è semplicemente un hotel: è un’esperienza di viaggio!
Nulla di più vero, ma ancora una volta mi preme sottolineare che l’esperienza valica i limiti del web, ed è anche e soprattutto realtà quotidiana di accoglienza al cliente. Su web2.0 o web598.1 puoi raccontare ciò che vuoi ma se quando il cliente entra non gli sorridi, sei nella M…..BIP…..DA!!!
Buon lavoro e buone esperienze a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da gae — 22 Marzo 2010, alle ore 09:14
Credo che “ca va sans dire” che il servizio, anzi l’ “emozione”, offerta sul sito, debba esere percepita dal cliente, durante il suo soggioro nella struttura scelta. Il continuo training a tutto lo staff coinvolto é determinante affinché la filiera del marketing, iniziata con il sito, continui in albergo e prosegua con la “guest relationhip”…..
Commento da sfarinel — 22 Marzo 2010, alle ore 11:57
@gae @RiccardoCocco
parole sante!
Commento da Vesuvianodoc — 22 Marzo 2010, alle ore 19:38
Words tell…Emotion sell…condivido il pensiero di Gae …. un sito accattivante e diretto… il TU “” YOU”” confidenziale ..al cliente , le immagini in movimento..un opportuno sottofondo musicale…i colori del cielo e del mare…e naturalmente l’ACCUEIL di qualità…inteso come Accoglienza non solo al check in ma durante tutto il soggiorno..e per ultimo al Bfast….fanno spesso la differenza!!!E’ questione , sempre, di marketing..chiamiamolo esperenziale e emozionale…ma è anche questione di
valorizzazione e training delle Human Resources…