I Millennial crescono: impariamo a conoscere i viaggiatori di domani
17 Giugno 2013“I viaggiatori Millennial saranno la più grossa fetta dei nostri clienti nei prossimi 20 anni”, ha dichiarato Janis Milham, global brand manager della Marriott durante l’ultima conferenza rivolta ai general manager della catena.
Più noti anche come Generation Y, i Millennial sono quella generazione di nati dagli anni ’80 in poi che costituiranno gran parte dei turisti nei prossimi anni. Ma che cosa li contraddistingue? Quali sono i loro gusti? Capire i Millennial significa essere pronti ad accogliere al meglio i viaggiatori di domani.
“Questo gruppo di persone sta sorpassando i 76 milioni di Baby Boomers con la sua popolazione da 79 milioni – dice un recente studio della HVS, azienda di consulenza alberghiera – ed entro il 2030 lo scarto tra i due gruppi sarà ancora maggiore, salendo a 78 milioni vs. 58 milioni.”
Sempre attaccati al telefonino e al tablet, amanti delle esperienze autentiche e fuori dall’ordinario, la HVS traccia un accurato profilo di questi nuovi viaggiatori rivelando i loro gusti prevalenti e il loro modo di viaggiare.
1 – Sempre Connessi
Ventenni già assidui viaggiatori, i Millennial hanno Internet nel sangue e sono dunque particolarmente attratti da tutto ciò che è tecnologico. Sempre a caccia di una connessione, il wi-fi free per loro è una necessità imprescindibile e irrinunciabile. Sono la generazione del qui e ora, della gratificazione immediata, che preferisce il check-in automatico piuttosto che l’incontro con il front desk e che si affida alle Mappe di Google e ai social network geolocalizzati per ricevere informazioni sulla location, piuttosto che al concierge.
2- Sociali dentro e fuori
I Millennial sono i più grandi produttori di contenuti sociali (user generated content), presidiano ogni tipo di social network e soprattutto parlano e condividono. “Se non è sulla mia bacheca Facebook non è accaduto veramente” sembrano pensare. Di fatto, Twitter, Facebook e Instagram, fanno parte integrante della loro vita e dei loro viaggi. Fare fotografie e video da condividere in tempo reale è una moda che non passerà e che senz’altro deve guidare le scelte dell’hotel verso un futuro in cui non ci sarà più posto per strutture che non abbiano un’anima sociale.
La fame di informazioni in tempo reale si riflette anche nella tendenza da parte di questi viaggiatori ad utilizzare i social network come mezzi per scovare eventi o manifestazioni interessanti a cui partecipare nel “qui e ora”.Pare che una delle ultime tendenze in fatto di Millennial sia la cosiddetta FOMO (Fear of Missing Out), ovvero il timore di perdersi qualcosa di divertente o “cool”.
La tendenza al sociale e alla condivisione riguarda non solo la vita online ma anche quella offline, per questo preferiscono frequentare hotel moderni dotati di aree dove poter allo steso tempo lavorare, chattare e prendere un drink ma anche fare amicizia e conversare. Secondo Skift, sito dedicato al travel internazionale, Marriott sta già operando in questo senso, adattando le lobby degli hotel alle esigenze dei più giovani e rendendole moderni “hub” sociali dove fermarsi a navigare e a prendere un caffè con gli amici.
3 – Recensioni di nicchia
Prima di prendere una decisine o fare un acquisto, un Millennial consulta in media almeno 10.2 siti. Tra tutti spiccano i siti di recensioni, in primis TripAdvisor e Yelp, che loro stessi arricchiscono con le proprie opinioni, ma non manca l’attenzione a blog o siti di nicchia rivolti a recensire con accuratezza il mondo della moda, dei viaggi e della cucina, con un target solitamente medio alto.
4 – Un diverso stile di prenotazione
In gran parte nativi digitali, i Millennial organizzano i loro viaggi approfittando al massimo delle nuove tecnologie. Prenotano on-the-go, da mobile o da tablet, e la loro finestra di prenotazione sarebbe in media di 75 giorni rispetto a quella di 93 giorni oggi maggiormente diffusa.
Nonostante i tempi ridotti, i Millennial non si fanno mancare comparazioni e analisi delle recensioni: si sentono a loro agio scavalcando le OTA e appoggiandosi a comparatori come Kayak, ma non disdegnano anche i last minute di qualità offerti da siti come Jetsetter.
5 – A caccia del terzo spazio
Come già detto, i Millennial più vecchi che viaggiano per lavoro amano spazi comuni dove poter operare in relax, i cosiddetti “third spaces” (spazi diversi da quello di casa e quello di lavoro). Un esempio in voga oggi sono i coffee shop statunitensi, dove si lavora ad un tavolo con altri sconosciuti sorseggiando tranquillamente il proprio caffè. Secondo un sondaggio, il 36% dei Millennial preferirebbe lavorare nella lobby dell’hotel rispetto a un 17% della vecchia generazione.
6 – Back to basics ma fuori dall’ordinario
I Millennial non sono poi così esigenti in fatto di servizi tradizionali: quello a cui tengono di più sono un letto pulito, una doccia calda e una buona connessione wi-fi. Ma in generale il fattore che li convince a prenotare un hotel piuttosto che un altro è la particolarità e l’unicità di una struttura. L’hotel fa parte dell’esperienza di viaggio e per essere degno di diventare il soggetto di foto e video da ricondividere, deve avere un “certo non so che” che lo contraddistingua. In linea con questa tendenza, spopolano i Pod Hotels: stanze piccole, ottimo design e servizi super tecnologici.
7 – Esperienze di viaggio autentiche
Evitare pacchetti preconfezionati è un imperativo per il Millennial. Viaggiatore esigente in fatto di esperienze di viaggio, si aspetta di avere la possibilità di integrarsi con la popolazione locale, conoscere gli usi e i costumi, i cibi e lo stile di vita del luogo. Per questo spesso amano siti come Airbnb o couchsurfing, perché permettono di vivere la destinazione “da dentro” piuttosto che da turisti.
8 – Impegno sociale e sostenibilità
Marriott, come abbiamo visto, è ben intenzionata a rimboccarsi le maniche per conquistare la fiducia dei suoi futuri ospiti, e per farlo è pronta ad “adattare i suoi hotel e i suoi sforzi di marketing”, puntando soprattutto sulla sostenibilità. “I Millennial più giovani sono super sensibili alla sostenibilità ambientale”, ha dichiarato Brian King, vice presidente senior del global brand management.
Il 77% dei Millennial crede sia fondamentale sostenere cause sociali o ambientali, anche in viaggio. Per questo si stanno rapidamente diffondendo esperienze come la WWOOF (World-Wide Opportunities in Organic Farms), che permette di lavorare e vivere per un certo periodo in una vera fattoria, per aiutare la comunità locale e allo stesso tempo conoscere un luogo nuovo.
Non tutti gli hotel sono in grado di offrire gli accorgimenti necessari indicati dalla HVS per entrare in sintonia con i Millennial, ma è indubbio che il wi-fi gratuito, la capacità di districarsi nei meandri dei social e di offrire esperienze di viaggio autentiche, siano già un buon punto di partenza alla portata di tutti. Questo è quello che vi aspetta: iniziate a chiedervi che cosa potreste fare di più per i vostri futuri ospiti.
Commento da AMEDEO ESPOSITO — 18 Giugno 2013, alle ore 08:28
L’articolo, ben scritto, mette in risalto degli aspetti interessanti e, sopratutto, essenziali per una linea vincente. Esigenze sempre più appartenenti alle abitudini quotidiane non possono essere più considerate “optional”. Nel 2013 parlare ancora di WIFI a pagamento o limitato significa pregiudicare mercati ampi. Il problema è sempre lo stesso: la riluttanza ai cambiamenti.
Commento da marghe — 18 Giugno 2013, alle ore 09:10
Buongiorno Amedeo, grazie per l’opinione! Quello che dici è sacrosanto, purtroppo c’è ancora molta riluttanza a certi cambiamenti, ma io sono convinta che col tempo, certe cose diventeranno “normali” anche per chi all’inizio era scettico. In più, non si può rischiare di perdere clienti perché ci sono competitor simili a noi che a parità di prezzo offrono servizi come il wi-fi gratuito.
Commento da Antonio Greci — 20 Giugno 2013, alle ore 09:27
Janis Milham e Brian King hanno l’intelligenza e la sensibilità di chi non si lascia tradire dalle apparenze. Sono professionisti indirizzati al continuo cambiamento. Insomma sanno il fatto loro. Fate benissimo a proporre questo articolo. Brian e Janis, insegnano a tutti ad essere più umili ascoltando ciò che ci circonda. I Millenial. Ottimo argomento. Stiamo parlando del futuro prossimo. Premesso quanto detto, spiego la mia adesione all’articolo confrontando alcune realtà di riferimento. Sì, è vero. I giovani sono sempre alla ricerca di un loro spazio che deve adattarsi in continuità. Ricordate per esempio, le aree ascolto gratuito di musica e lettura delle università? Confrontatele con le aree lettura e ascolto delle librerie Feltrinelli? Pensate oggi al Talent Garden e al progetto delle Area Relax. Pensate a Starbuck Coffee: a Manhattan li trovi ovunque. Connessione internet perfetta. Il caffé fa pena come i dolci d’altronde ma per chi, come chi scrive, è stato un glob trotter degli anni ’70, nulla stupisce dopo aver provato l’”Hold Bakery, live music every night” del ‘73 nel centro di Amsterdam. Specie di dormitorio per giovani. A colazione solo birra e omelette cotte da un cuoco cinese. Eternamente affollati tutto l’anno sia Starbuck che Hold Bakery. Quando un’idea è vincente in un contesto aderente, spopola. Ma siamo nel periodo Jurassico rispetto ai ragazzi di oggi che comunicano in tempo reale con tutto il mondo e che restano comunque ragazzi con il desiderio di condividere l’unicità di una esperienza nell’ambito di un viaggio, della scoperta di qualcosa da raccontare, figurarsi se di un albergo. Chi viaggiava in autostop, dormiva sulla strada o negli ostelli della gioventù. Oggi, il mese scorso, li ricordo prenotare una camera in volo, prima di atterrare a Londra. Una coppia di giovani danesi che scherzavano con me, mentre sceglievamo il tipo di hotel. Ero inebetito nel vedere la sicurezza, un po ostentata, con cui viaggiavano in rete. Li vedo arrivare alla reception e dare per scontato che la “connessione” è veloce e gratuita. Questi sono i nostri clienti dei prossimi anni. Fra 10 anni tutto questo sarà un ricordo. Saranno loro a caricare le carte di credito dei loro figli. E’ evidente che il futuro è già oggi. Per piccoli che si sia, le infrastrutture sono la base prioritaria per il mercato del futuro. Ieri era la proposta di una qualsiasi novità che faceva la differenza e quindi tendenza, oggi è la quotidianità. Per questo motivo, ogni albergo ha il suo mercato di riferimento. Sbagliare mercato significa chiudere. Il futuro di un locale è fatto di “sensibilità”.
Commento da marghe — 20 Giugno 2013, alle ore 10:17
Grazie Antonio, non avrei saputo dirlo meglio 🙂 Sopratutto è importante l’apertura con cui ci si deve porre di fronte a questi nuovi clienti e pensare al nostro hotel non come una realtà statica, ma come qualcosa in divenire che dovrà inventariabile cambiare nel tempo come cambia il mercato.
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