I 7 vizi capitali dell’Hotel 2.0
22 Giugno 2010L’ospitalità in Italia ha fatto passi da gigante nel settore web, ma c’è ancora molto da fare per cambiare una mentalità talvolta ancora troppo “antiquata” ed ostinata e per arginare la paura di aprirsi all’innovazione, di capire e apprendere le nuove dinamiche dell’universo on-line.
Dunque ho provato a riassumere gli errori più diffusi del settore alberghiero sotto forma di peccati capitali: errori che se sottovalutati, possono rivelarsi estremamente nocivi.
- Superbia: “Revenue Management? No grazie…”
Siete sicuri di sapere gestire al meglio il vostro hotel nell’era del post crisi? Oggi non è più possibile barricarsi dietro a convenzioni e convinzioni obsolete riguardo al pricing dell’hotel.Non è più pensabile mantenere un rigido tariffario per tutto l’anno, ma per ottimizzare i profitti dell’hotel è necessario mettere da parte l’orgoglio ed iniziare a capire le dinamiche del revenue management e del pricing dinamico, che vada incontro alle necessità dei clienti, all’andamento del mercato e alla vostra occupazione.
E per quanto riguarda il web, se lo avete sempre ignorato e sottovalutato, è ora di iniziare a partecipare, interagire, ascoltare i vostri utenti attraverso il vostro sito ed i social network, perché la brand reputation incide pesantemente sull’andamento della vostra attività molto più di quanto possiate immaginare.
- Avarizia: “Le commissioni delle OTA sono troppo alte, adesso basta!”
Disintermediazione non significa abbandono totale della vendita attraverso canali on-line diversi da quello diretto. Significa piuttosto incentivare al massimo le conversioni sul sito ufficiale pur mantenendo la propria presenza su tutti i canali, specialmente sui maggiori portali, al fine di sfruttarli come vero e proprio strumento di marketing.È vero, le commissioni rasentano talvolta lo “strozzinaggio”, ma scomparire dai portali significherebbe scomparire dal web. Dunque è fondamentale gestire in modo accurato ed equilibrato le vendite tramite portali, perché certamente veicoleranno al vostro sito ufficiale traffico di altissima qualità.
Ovviamente il traffico arriverà dai portali se farete in modo di essere presenti su Google in prima posizione per brand name, mentre per quanto riguarda le conversioni dipenderà tutto dalla efficacia del vostro sito ufficiale, oltre che dal vostro booking engine. È fondamentale anche mantenere una rigida parity rate: mostrare a un utente una tariffa e in seguito un’altra sarebbe davvero un grave danno all’immagine.
- Lussuria: “Ho un hotel di alta categoria dunque non abbasso le tariffe”
Solo perché il vostro hotel è un 5 stelle, vi trovate nel centro di una location di appeal e magari i vostri clienti abituali sono nella maggior parte dei casi disposti a pagare salato, non crogiolatevi nell’idea di poter sempre applicare le tariffe più alte. Mantenere tariffe elevate in base alle stelle non è mai stato più sbagliato.Dunque, pur cercando di evitare la “brand erosion”, nei momenti di necessità prendete in considerazione strategie di pricing dinamico che vi consentano di mantenere un buon livello occupazionale, a costo di sacrificare in parte il vostro tariffario.
Se in periodi di bassa occupazione acquisirete nuovi clienti con tariffe meno esose, questi sicuramente avranno una più alta percezione di aver fatto un buon affare e più facilmente lo divulgheranno off ed online.
- Invidia: “Le recensioni del mio competitor sono sicuramente tutte false”
Non basta condividere la stessa location e lo stesso numero di stelle dei vostri competitor per avere la stessa brand reputation: il fatto che le loro recensioni siano migliori delle vostre non deve indurvi a pensare che siano tutte false e tendenziose, ma piuttosto spronarvi a migliorare il vostro servizio e le vostre strategie di marketing per incentivare un miglioramento della vostra reputazione on-line. - Gola: “Connessione wi-fi a pagamento e frigobar a peso d’oro…”
Mantenere tariffe eccessivamente alte nonostante la bassa occupazione, non essere presente su certi portali a causa delle forti commissioni, offrire i servizi (internet wi-fi, frigobar, trattamenti spa) a prezzi da capogiro, non farà che limitare la richiesta e nuocervi in termini di percezione del servizio.Preparare offerte speciali invitanti, concedere la connessione gratuita in tutte le camere e attribuire alle bottigliette d’acqua del frigobar un prezzo di 1 euro piuttosto che 4, susciterà invece la simpatia dei vostri clienti, che sapranno certamente come ricompensarvi in termini di immagine.
- Ira: “E’ tutta colpa dei social network e dei siti di recensione!”
Inutile scagliarsi contro i social network, come ad es. TripAdvisor, a causa delle recensioni negative: per quante lacune possa avere il sistema, i vostri utenti si fidano delle recensioni on-line e se volete conquistarli, dovrete conquistare anche TripAdvisor & co.Per farlo, lasciate perdere le lamentele e fate di tutto per incentivare i commenti e soprattutto, per offrire ai vostri ospiti un servizio davvero al di là delle aspettative.
- Accidia: “L’hotel va bene, non vedo perché dovrei cambiare le cose”
Poniamo che il vostro hotel goda di un’ottima brand reputation e che siate da tempo soddisfatti del vostro tasso occupazionale. Come ha dimostrato la crisi del 2008, il successo può svanire velocemente se cambiano le condizioni esterne, economiche, politiche e sociali. Ecco perché è importante non abbassare mai la guardi ma cercare di migliorarsi semprePer prima cosa non abbiate paura ad investire, ma definite un budget da affidare al vostro partner web per una buona strategia di marketing on-line, con tanto di restyling del sito ufficiale, impiego di booking engine efficace e channel manager di ultima generazione, campagne PPC, SEO e Social Media Marketing. Dovete ricordare che il Web marketing e la vendita diretta on-line non sono un costo, ma una risorsa.
Non accontentatevi mai dei risultati raggiunti, ma adoperatevi ogni giorno per rimanere aggiornati sulle ultime novità del web marketing turistico, sulle nuove possibilità di investimento, sulle nuove tecnologie e i nuovi trend da seguire per far crescere la vostra struttura in linea con le esigenze del mercato. Insomma… restate in “beta perpetuo”!
Duccio Innocenti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 25 Giugno 2010, alle ore 13:01
dal punto due; non riesco mai a fare capire all’albergatore che non è corretto/intelligente/profittevole fare la solita paraculata del 2 euro in meno.
La chiave è nelle esclusive offerte speciali del proprio sito ufficiale non nel ribasso di qualche euro.
S.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 25 Giugno 2010, alle ore 13:03
dal punto 3; hotel a cinque stelle, segmentate pesantemente, per fascia tariffaria bassa utilizzate i pacchetti e le tariffa OPACHE su tutti i canali che ve lo permettono, e sugli altri canali visibili in chiaro tenevi alti per i vostri clienti abituali, che vi conoscono e per quelli che sono disposti a pagare qualcosa in piu.
S.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 25 Giugno 2010, alle ore 13:05
sul punto 5; “le bottigliette di acqua vendute a tre euro sono le uniche che mi riportano in attivo il bilancio del frigobar” che fai li ammazzi sti albergatori? è perchè i clienti rubano altri clienti compensano..mah..
Commento da marghe — 25 Giugno 2010, alle ore 13:15
Stefano… grazie del contributo, hai colpito in pieno, specie col punto 5… come si fa a gestire un hotel con questi principi!?
Commento da Duccio Innocenti — 25 Giugno 2010, alle ore 13:51
punto 5… e dire che forse a 1 eu non le ruberebbe nessuno
invece ci si ostina a fare i furbi coi furbi così il figobar, il wi-fi ecc. diventano servizi percepiti come furti che oltre a non essere acquistati metteno il cliente in condizione di contestare tutto.
sarebbe interessante vdere se si fa un maggior fatturato vendendo l’acqua a 1 o 3 euro… secondo me la prima di gran lunga.
Commento da Massimiliano D'Uva — 25 Giugno 2010, alle ore 14:46
Questo è un buon vademecum per l’albergatore moderno ed i primi due punti sono quelli che esprimono i due vizi maggiori.
Se non tutti i mali vengono per nuocere spero che all’uscita di questa crisi gli albergatori, e non solo loro, siano pronti ad affrontare le nuove sfide del mercato ed abbiano aumentato il loro know how e diminuito i loro tempi di reazione anche perchè, parafrasando un famoso cantautore italiano, “domani è passato”
Commento da Riccardo Cocco — 25 Giugno 2010, alle ore 14:54
Il costo di acquisto di una bottiglia d’acqua da 50cc è mediamente di 0.20/0.30 €cent, stiamo parlando (per una struttura come quella dove collaboro) di un costo di circa 25.404 Euro/anno.
Con la vendita ad 1 € stiamo parlando di circa 84.680 Euro/anno di revenue pari ad un profitto di 59.276 Euro/anno senza far inc…are il cliente.
Valori desunti dal consumo/acquisto di 1 bottiglia d’acqua per camera per giorno.
I numeri danno molte più spiegazioni di ogni singola parola.
Buon lavoro e buon’acqua a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Duccio Innocenti — 25 Giugno 2010, alle ore 15:08
grazie mille Riccardo per il tuo caso pratico ed esaustivo.
sarebbe interessante vedere come varierebbe il profitto vendendo la stesa bottiglia a 1 piuttosto che a 3 euro
tu cosa ne pensi?
Commento da Riccardo Cocco — 26 Giugno 2010, alle ore 21:13
Duccio il calcolo che ho esposto è in funzione di un prezzo di vendita ad 1 Euro. Nel caso fosse a 3 Euro il fatturato generato sarebbe di Euro 254.040 con un profitto di Euro 228.636.
Il tutto ovviamente ipotizzando la vendita giornaliera di 1 bottiglia di acqua per ogni camera dell’albergo.
Ovvio che stiamo parlando di fantasia.
Comunque sia, il costo di 0.20/0.30 a bottiglia potrebbe, a lungo andare, essere facilmente integrato all’interno della tariffa di vendita senza che il cliente ne risenta e il cliente stesso potrebbe trovare la sua bottiglia d’acqua gratuita in camera, e tutti sono felici e contenti. Vogliamo parlare del free wi-fi?
Stessa cosa, gratuito a tutti!!
integrandone i costi pro-quota nelle singole tariffe.
Buon lavoro e buone gratuità a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Duccio Innocenti — 27 Giugno 2010, alle ore 13:28
@Riccardo
intendevo dire che probabilmente a 3 euro/bottiglia saranno vendute meno unità e quindi il fatturato totale sarà analogo ma la qualità percepita dal cliente risguardo al servizio sarà ben inferiore.
ottima idea quella della bottiglia gratuita… per non parlare poi dei wi-fi che dovrebbe essere un “must”
Commento da pigio45 — 26 Agosto 2010, alle ore 21:37
Caro Riccardo,non voglio dare lezioni di matematica a nessuno,ma forse non ci siamo sulla gestione dell’acqua minerale a 1 o3 Euro e a questo punto nemeno i tuoi conti.Chi ti da il resoconto del bevuto al frigobar?La cameriera ai piani? ti fidi di ciò che il cliente ti dice?Vai tu personalmente a controllare il bevuto?Questo ha dei costi altissimi di tempo sprecato da dipendenti e cosa dire a livello d’immagine se il cliente precedente ha bevuto 2 minerali 2 acque toniche un mignon di vodka e li ha riempiti con acqua del rubinetto? cosa già sucessa a tutti gli alberghi,anche 5 stelle,vedi che i conti non tornano?
Commento da Riccardo Cocco — 27 Agosto 2010, alle ore 12:00
@Pigio45.
Carissimo, i calcolio effettuati sono generici ovviamente, così come i consumi desunti sono al netto delle truffe.
Se mi permetti, non reputo “tempo sprecato” il recupero di revenue che altrimenti non recupererei….
Buon lavoro e buon controllo dei minibar a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da pigio45 — 27 Agosto 2010, alle ore 22:11
OK ho capito,il “tempo sprecato” intendevo se ne vale la pena sacrificare il tempo del personale per recuperare spiccioli?se il costo del tempo sprecato è molto superiore a ciò che puoi recuperare,
saluti
Commento da Riccardo Cocco — 30 Agosto 2010, alle ore 13:08
@Pigio45:
Siamo quindi in linea con il discorso, è ovvio che se devo spendere 100 per recuperare 50 evito di ragionarci sopra ma se spendo 100 per recuperare 1000 il gioco vale la candela.
Buon lavoro e buoni recuperi di revenue a tutti!
Riccardo Cocco