Google+ per hotel: sarà morte oppure rinascita
28 Luglio 2015Google ci ha provato, riprovato e riprovato ancora fino allo sfinimento. Bisogna rendergli atto che è testardo e determinato come pochi. Ma si sa, al popolo della Rete non piace essere né manipolato né forzato e tanto Google ha tirato la corda che alla fine si è spezzata.
Così, dopo anni di adesione obbligata al social network Google Plus, causa di infiniti disagi e lamentele, alla fine Google si è arreso all’evidenza. Google Plus ha fallito la sua mission iniziale e per questo sarà finalmente dissociato dagli altri servizi di Google. In poche parole se vorrete frequentarlo per il vostro hotel da oggi in poi potrete farlo per vostra scelta, non perché siete costretti.
Meglio tardi che mai: Google lascia finalmente gli utenti liberi di decidere
Con la dichiarazione uscita il 27 luglio sul Google Official Blog, Bradley Horowitz, VP del team Streams, Photos and Sharing, ammette che Google ha commesso degli errori e che finalmente ha deciso di fare marcia indietro.
“Quando abbiamo lanciato Google +, volevamo aiutare le persone a scoprire, condividere e collegarsi su Google come fanno nella vita reale. Mentre abbiamo fatto bene alcune cose, abbiamo fatto anche alcune scelte che, col senno di poi, necessitano di essere ripensate.”
Come sempre sono stati gli utenti a indirizzare il colosso e Google, sebbene tardivamente, alla fine ha capito che doveva cambiare direzione.
“La gente ci ha detto che accedere a tutte le proprie cose su Google con un solo account rende la vita molto più semplice. Ma ci ha detto anche che non ha senso utilizzare Google+ come propria identità in tutti gli altri prodotti Google. Così, nei prossimi mesi un account Google sarà tutto quello di cui avrete bisogno per condividere contenuti, comunicare con i vostri contatti, creare un canale YouTube e molto altro in tutto Google.”
Horowitz ha ribadito insomma che l’ambizione di Google era quella di trasformare G+ in un grande contenitore per tutte le attività di un utente su Google. Senza fare i conti con il fatto che un social network non può rivestire questo ruolo, molto più adatto a un semplice account.
Il processo di scollegamento si svolgerà in diversi mesi: il primo servizio Google a tornare indipendente sarà YouTube. Ad oggi in pratica per creare una canale video, caricare contenuti e commentare era obbligatorio farlo attraverso un profilo G+, ora non sarà più necessario. L’utente sarà libero finalmente di decidere se mantenere questo sistema o rimuovere l’account G+.
Perché proprio YouTube? Perché YouTube funziona, e funziona così bene che Google non vuole rischiare di giocarsi uno dei suoi figli più preziosi. C’è un rapporto di fiducia e di rispetto che lega gli Youtubers ai creatori del sito e Google non vuole più rinunciarci solo per dare slancio a Google+.
“YouTube si fonda sulla comunità più impegnata del web e voi ci dite quando volete dei cambiamenti. Oggi avete sentito da Google+ che ci saranno dei cambiamenti basati proprio sui feedback degli utenti. Volevamo darvi un primo assaggio di ciò che questo significa rispetto ai commenti su YouTube e alla vostra esperienza in generale su questo canale,” riporta lo YouTube team sull’Official Blog.
Che ne sarà di Google+?
Molti hanno pensato che questa mossa significasse l’immediata chiusura di Google+ ma per adesso chi di voi ha investito in questo canale per fare del social media marketing per il proprio hotel, può ritenere il pericolo scongiurato.
Oggi è un giorno importante per Google+ perché finalmente sarà libero di tornare ad essere quello che è, ossia solo un social network (non è un caso che Google abbia intitolato il post con cui ha annunciato le novità “Ogni cosa al suo posto”).
“Questa è la scelta giusta per tutti gli utenti Google – sia per le persone che usano Google+ ogni singolo giorno, che per quelle che non lo fanno,” ha detto Horowitz.
D’ora in avanti Google+ dovrà camminare con le proprie gambe e dovrà dimostrare, da solo, di avere una community abbastanza forte da giustificare il fatto che rimanga in vita. Basta con i conti gonfiati sugli utenti (attivi o inattivi), basta con le ipotesi fasulle sulle percentuali di engagement.
Anche per Google+ è arrivato il giorno della verità: potrebbe essere la fine oppure potrebbe essere un nuovo inizio.
Se si tratta veramente di una città fantasma come tanti hanno continuato a sostenere strenuamente fino ad oggi, la piattaforma sarà lentamente disertata fino ad esaurirsi da sola. Se invece la community che si è formata intorno a G+ ci crederà davvero, saprà forse dargli quell’impulso che fino ad oggi è mancato e indicare a Google la strada giusta per realizzare un prodotto davvero vincente.
Secondo voi quale delle due ipotesi è più plausibile?
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