Google: 3 regole fondamentali per affrontare il futuro del turismo
19 Maggio 2017Il mobile e l’intelligenza artificiale stanno cambiando il mondo del turismo e del marketing a una velocità a cui è difficile star dietro.
In un bell’articolo, Sridhar Ramaswamy, Senior VP of Ads & Commerce da Google, ci mostra dall’alto dell’osservatori privilegiato di Big G, che direzione stanno prendendo le cose e ci dà dei preziosi consigli per non perderci questo nuovo, affascinante viaggio che ci catapulta verso il futuro.
Vietato far aspettare i potenziali clienti
Come ho scritto spesso, dopo l’esplosione del mobile tutto è cambiato.
È cambiato soprattutto il modo di pensare, di agire, di acquistare degli utenti e quindi anche il loro modo di viaggiare e di prenotare. Le persone adesso si aspettano di trovare e avere tutto a portata di mano, subito, dovunque si trovino. E questo ha obbligato chi vende e chi fa marketing a trasformare radicalmente il proprio modo di lavorare e comunicare.
Non c’è affermazione più vera di fronte alla realtà dei giorni nostri. Una verità che fa apparire assurde e anacronistiche certe usanze ancora molto radicate nell’ospitalità italiana. Penso ad esempio a chi, pur avendo un numero consistente di camere magari in una location rinomata, si rifiuta di adottare un booking engine e pretende ancora di arrangiarsi con un modulo di richiesta disponibilità.
Ma anche a chi pensa che fare marketing online – dalle campagne di adwords alla realizzazione di un sito mobile-friendly decente – sia una spesa che si può rimandare rispetto al resto.
Assistenza virtuale e assistenza reale: vince chi saprà offrire la migliore
Una novità che vediamo spesso sottovalutata dagli albergatori è l’emergere delle nuove applicazioni di AI – Intelligenza Artificiale. Ci troviamo di fronte a qualcosa che invece troverà sempre più applicazioni nel settore travel. Basta pensare ai chatbot di TripAdvisor, di Kayak e di altri colossi del turismo.
Senza tenere conto degli strumenti a comando vocale che già sono all’ordine del giorno sui nostri smartphone (Siri e co.) e quelli più sofisticati – dei veri e propri assistenti virtuali – che presto o tardi troveremo in tutte le case e nelle camere d’albergo (sto parlando di Amazon Echo e Google Home, ancora non sono disponibili in Italia).
Più diventano avanzati questi strumenti, più le persone si aspetteranno di trovarli anche in hotel un’esperienza personalizzata e rilevante.
Insomma, nel prossimo futuro non ci sarà spazio per le generalizzazioni, la mancanza di puntualità e di velocità nell’assistenza.
In altre parole grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi dati che avremo a disposizione potremo permetterci di offrire ai nostri clienti quel servizio personalizzato, online e offline, di cui si parla tanto ma che ancora in pochissimi riescono a dare.
Le 3 regole fondamentali per affrontare il futuro
Difficile affrontare i cambiamenti che si profilano all’orizzonte senza mettere in campo alcuni accorgimenti di marketing, anche nel settore del turismo.
Queste sono le 3 regole che Sridhar Ramaswamy consiglia di adottare come nuovi standard di business:
- Alzare l’asticella sul mobile: non accontentatevi di un semplice sito mobile-friendly. Per creare un’esperienza davvero piacevole e utile, dovete fare in modo che il vostro sito mobile sia veloce, rilevante e che offra il massimo grado di assistenza senza creare alcun tipo di attrito con il potenziale cliente. Questo è il primo seme da piantare per ottenere dei risultati positivi su mobile sia oggi che in futuro.
- Imparate a sfruttare i dati che avete a disposizione: è l’ora di rimboccarsi le maniche e cominciare a leggere e interpretare i dati che avete a disposizione e che spesso ignorate per mancanza di tempo. Da quelli di Google Analytics a quelli del booking engine, del CRM e delle pagine social. Se saprete mettere insieme i tasselli e collegarli con le attività concrete che svolgete, riuscirete a creare esperienze di successo per i vostri clienti.
- Impostate un’assistenza omnichannel: i brand più forti saranno quelli che riusciranno a collegare in modo organico e coerente l’esperienza del cliente online con quella offline. Avere una presenza attiva e consapevole su tutti i canali (gratis e a pagamento) può far pendere l’ago della bilancia a vostro favore.
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