Facebook si muove a passo di Travel
20 Dicembre 2013Si potrebbe dire che il Travel è “la gallina dalle uova d’oro” del mondo online: che questo settore abbia enormi potenzialità e che sia quello giusto in cui investire, lo aveva già capito Google, quando ha acquisito ITA Software.
Adesso tocca anche a Facebook, che per allargare il proprio giro d’affari e attrarre nuovi investitori, ha condotto uno studio che, indovinate un po’, ha rivelato che il Travel resta sempre e comunque l’argomento hot. Quello che genera più post e più engagement di tutto il resto.
Fughe romantiche, weekend fuori porta, sogni a occhi aperti o resoconti in tempo reale: di qualunque viaggio si tratti, su Facebook se ne parla più di ogni altra cosa.
Lo dice Facebook dopo aver esaminato le abitudini di un campione di 3.000 utenti regolari che sono stati in vacanza negli ultimi dodici mesi ha dichiarato che l’argomento travel domina i post e gli aggiornamenti.
Questi i risultati:
- Il 42% dei materiali pubblicati sulle timeline è collegato al travel, in forma di foto dell’ultimo viaggio o idee e sogni nella vita di tutti i giorni.
- Oltre il 50% degli utenti analizzati ha posto gli aggiornamenti legati alla vacanza tra i primi tre più importanti – superando il cibo, gli animali domestici, la vita familiare, i bambini e persino i matrimoni (tutti argomenti regolarmente considerati bollenti sulla rete).
- Il 52% degli intervistati ha affermato che grazie ai post su Facebook, si comincia a sognare delle vacanze anche quando non c’è un viaggio in programma.
Sempre secondo lo studio, all’83% piace guardare le foto delle vacanze postate dagli amici e dalla famiglia anche se non si stanno pianificando vacanze.
Sapete cosa significano questi numeri? Sono la dimostrazione dell’enorme incidenza di Facebook nella fase del “sogno” della pianificazione del viaggio. Quella fase in cui, immersi nello stress e nella noia della vita quotidiana, ci si ritrova disarmati a osservare un paesaggio idilliaco in Toscana o una camera d’albergo design a New York e ci vorremmo trovare lì. E magari ci segniamo il nome del luogo o dell’hotel per ricordarlo quando le finanze ci permetteranno di ripartire.
Ma c’è di più: l’analisi conferma che Facebook può essere sfruttato efficacemente soprattutto mentre l’utente è in viaggio:
- Il 97% degli intervistati dice di usarlo per trovare consigli, informazioni e meteo, proprio mentre è via
- Il 91% dice di essere incapace di separarsi da Facebook e di accedere al social network almeno due volte durante il viaggio
- Il 99% posta update sul proprio viaggio appena tornato a casa
- Il 32% aggiorna la famiglia e gli amici con i social ancor prima di rientrare, magari all’aeroporto
Il futuro di Facebook è travel?
Oltre ad essere l’argomento più postato, il Travel è anche quello che genera maggior engagement: Tracy Yaverbaun, group director per Facebook dei settori retail, viaggi, lusso e moda, ha affermato che “vediamo sempre più engagement da parte dei nostri utenti che parlano e condividono notizie di travel.”
Travolution riporta che la Yaverbaun sostiene che tutti i brand travel che stanno utilizzando Facebook con un obiettivo preciso in mente – come diminuire i costi di acquisizione clienti o trovarne di nuovi, hanno ottenuto enormi risultati.
Per fare qualche nome, Secret Escapes per sviluppare nuovi mercati ha puntato su campagne PPC che hanno ottenuto l’85% in più di CTR e il 20% in meno di CPC rispetto a una comune campagna desktop. Hotel Tonight invece, per far conoscere la sua applicazione ha avuto un tasso di click-to-install dieci volte maggiore rispetto ai classici banner ads su mobile.
Lo studio senz’altro segna un punto d’arrivo importante per Facebook e c’è da aspettarsi che nel futuro prossimo il SN investirà sempre di più per creare nuovi strumenti di marketing che permettano agli investitori di spingere maggiormente i prodotti travel.
Lo dice anche MarketingWeek: “Facebook sta corteggiando l’industria travel con una serie di eventi, ricerche e perfezionamenti del targeting per i propri annunci a pagamento, in programma per i prossimi mesi. In pratica sembra che trasformerà uno dei settori verticali di advertising in più rapida crescita in uno dei settori chiave del 2014.”
Il magazine online svela che di recente Facebook sta riorganizzando i suoi team di advertising su base verticale, non più su base territoriale. È in questo contesto che Facebook ha commissionato all’agenzia di ricerca Sparkler lo studio sopra citato, allo scopo di capire come Facebook influenzi ogni fase della pianificazione di viaggio: dal sogno all’acquisto e oltre.
L’analisi è stata presentata a 40 potenziali clienti top che Facebook vorrebbe convincere a investire nel proprio sistema di advertising.
“Molti advertiser sanno di dover fare qualcosa ma la vera sfida è mostrare loro come possono ottenere risultati. Le prime cose che il nostro team chiede è quale sia il loro obiettivo, qual è il risultato che si aspettano. Molti brand, soprattutto le OTA, non investiranno in qualcosa che non dia loro la sicurezza di ottenere una qualche forma di ritorno.”
Facebook sfodera nuove armi di marketing
Dalle indiscrezioni pare che nelle prossime settimane Facebook incontrerà singolarmente i potenziali clienti per presentare loro le nuove “Lookalike Audience”, ovvero gruppi ipertargettizzati di utenti molto probabilmente interessati al prodotto perché simili a una lista di clienti già in possesso del brand.
È difatti possibile collegare il proprio database CRM a Facebook e migliorare la segmentazione dei clienti a cui si rivolge il messaggio pubblicitario.
E non è tutto: Facebook sta anche lavorando per migliorare i prodotti pubblicitari in modo che gli operatori del turismo possano intercettare più facilmente i “travel intenders”. Un algoritmo predittivo determinerà quali utenti siano più vicini a prenotare un viaggio e dunque più propensi a interagire con le pubblicità a tema.
Con queste mosse Facebook torna a puntare sulla targettizzazione specializzata, contrapposta a quella per parole chiave del PPC classico, ed è solo questione di tempo che ci troveremo a combattere anche su Facebook con le OTA.
Ma una cosa è certa: se su Facebook si parla così tanto di Travel, l’hotel non può perdere una vetrina così importante, ma deve imparare al più presto a creare engagement e ad acquisire la padronanza di tutti gli strumenti a disposizione per veicolare traffico e prenotazioni al suo sito ufficiale.
Commento da giacomo bufalini — 22 Dicembre 2013, alle ore 12:38
Più genericamente: i viaggi rappresentano il primo dei beni non necessari generando un business enorme e continuativo. Non investire sul travel sarebbe miope tanto che negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante in questo settore. I social network o i social media rappresentano solo una parte dell’incessante innovazione, ma tutto il resto ne è strettamente connesso. Una campagna su Facebook non avrà mai un ROI gratificante, ma è necessaria per far emergere le tue idee e il tuo prodotto laddove poi il ROI lo puoi materializzare. Provare a stimolare i desideri di un potenziale viaggiatore oggi è una delle velleità più complesse divertenti e belle che un lavoro potrebbe regalarti..! Se poi devi vendere un prodotto come l Italia, vabbè allora potrebbe anche essere molto redditizio!! Speriamo che i “nuovi” giovani politicanti ci provino…..
Commento da Antonio Greci — 24 Dicembre 2013, alle ore 16:20
Convengo sulle prospettive dell’articolo, come la fondamentalità del travel e per concludere, sull’auspicio verso i nuovi politicanti. (Dobbiamo ammettere che il problema della banda larga in Italia rimane tuttavia di carattere “borbonico”). Mi domando se avremo dei politicanti competenti in merito, i quali sappiano valutare anche concetti che vanno dall’object- orientation, ai livelli di astrazione: fuzionale, d’oggetto e di classe. (Astrarre selezionando dettagli rilevanti nel dominio del problema.) Qualsiasi programmatore sa di cosa sto scrivendo. Personalmente veicolo face book in diversi campi con identità personali differenti. Commentando un articolo giornalistico, scrissi un breve post all’attuale Ministro dei beni culturali per domandargli, se si era domandato, di domandare ai propri collaboratori, quanto fosse economicamente, e non solo, redditizia una mostra itinerante in Italia del Nord, delle opere dei musei archeologici del Sud. Naturalmente, non accennai, paradossalmente, minimamente alle potenzialità della rete, dato che, come ho potuto verificare, delle bellezze delle nostre opere, su face book, si fa un uso ancora, perdonate l’aggettivazione, proto arcaico. Questa provocazione, potrebbe (condizionale), aprire un costruttivo dibattito sulla rete. … E’ sempre dal basso che nasce tutto ciò che è realizzabile…
Commento da mediacommunication — 2 Gennaio 2014, alle ore 00:09
Lo abbiamo capito anche noi web agency, che il business è nel settore turistico alberghiero, sono quelli che ogni anno investo un certo budget per lo sviluppo del web marketing.