Expedia contravviene alla Parity: offre sconti di 20 € senza interpellare gli hotel
9 Luglio 2012Forse in questo momento Expedia sta vendendo le vostre camere a 20,00 € in meno rispetto alla vostra miglior tariffa garantita. No, non si tratta di uno scherzo, ma di quello che sta accadendo in questo preciso istante su Expedia.it.
Provate ad accedere al portale e a fare una ricerca qualsiasi e vedrete che, sotto al nome dell’hotel – oltre ben in vista in vari spazi del sito – compare la scritta “20 EURO DI SCONTO con il codice: MEGAESTATE20H!”. Il tutto alla completa insaputa degli albergatori.
Su suggerimento di un nostro cliente, che si è accorto di quello che stava accadendo e ci ha subito telefonato per chiedere se ne sapessimo niente, abbiamo verificato di persona. Facendo la ricerca di un hotel a Roma dal 16 al 18 ottobre 2012, camera doppia, questi sono stati i risultati:
Ma ci siamo spinti oltre, abbiamo provato a concludere una prenotazione, e fortunatamente per gli hotel, il sistema per richiedere lo sconto è alquanto macchinoso.
Dal momento che viene richiesto solo in chiusura della prenotazione, dopo aver già rilasciato i dati personali e della carta di credito, c’è da sperare che la maggior parte degli utenti abbandoni il sito prima di concludere l’acquisto, delusa dalla difficoltà di ottenere lo sconto. C’è comunque da aspettarsi che Expedia a breve provvederà a rendere il coupon molto più semplice da riscattare.
Secondo i Termini e le Condizioni, lo sconto è valido con un acquisto di almeno 100 € dal 2/07/2012 al 16/07/2012. Non è applicata a tutti gli hotel, ma ovviamente ne sono esclusi molti gruppi alberghieri internazionali (Starwood, Novotel, Raddisson, Four Seasons, ecc) con i quali evidentemente il portale non può permettersi di andare contro i termini contrattuali.
Inutile dire infatti che qui non si parla solo di un modo per incentivare le vendite, ma di una bella e buona contravvenzione dei termini di Rate Parity imposti agli albergatori nel contratto stipulato di comune accordo.
Per altro pare si tratti di una contravvenzione un po’ “subdula”, dal momento che non solo non viene notificata ai proprietari delle strutture, ma perché sfugge ai sistemi di controllo della parity. Lo sconto difatti è accordato tramite codice promo, invece che immediatamente applicato alla tariffa finale, forse nel tentativo di evitare ritorsioni da parte degli albergatori.
A nostro parere si tratta di una pratica deprecabile, non solo perché deliberatamente contraria ai termini contrattuali, ma perché contraria a quel principio di Parità Tariffaria che le OTA da sempre sostengono e difendono con le unghie e i con i denti per non risultare svantaggiate rispetto agli altri competitor.
Commento da Franc1980 — 10 Luglio 2012, alle ore 13:17
Ma come? fino ad ora si è sempre sostenuto che questo tipo di offerte non contravvengono alla parità tariffaria (vedi interventi del dott. Tiribocchi) e ora che le fanno le ota diventano “pratiche deprecabili”?
E poi vi ricordo che sono gli alberghi che si impegnano contrattualmente per la parity rate e non le OTA che grazie al contratto si assicurano uguali o “migliori” tariffe.
Ma li leggete i contratti?
Le OTA crescono e imparano anche da noi, ci copiano e sviluppano al meglio anche le nostre idee poichè ne hanno i mezzi per farlo.
Quanto tempo passerà prima che le OTA ci obbligheranno per contratto ad una parità delle offerte? poco.. giusto il tempo di organizzarsi e allora quanti saranno quelli che diranno no grazie? pochi!… …”perchè booking riempe mezza Roma” come citava un noto frequentatore di questo blog.
Buon lavoro a tutti!
Commento da sfarinel — 10 Luglio 2012, alle ore 17:55
Ciao Franc1980,
sinceramente non ho capito se il tuo commento è per provocare tiribocchi o per fare polemica con l’autore del pezzo.
Ma secondo te è normale e positivo che le OTA impongano condizioni contrattuali di assoluta parità tariffaria e spesso la last room available e poi facciano loro promo che abbassano il prezzo?
Io credo proprio di no.
Sergio
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 12 Luglio 2012, alle ore 14:59
@Franc1980 #expediafuoriparity purtroppo come dicevo nel mio intervento il problema di non rispettare la parityrate diventa pesante quando sono le OTA a non rispettarla, in questo caso expedia ha utilizzato la stessa falla di sistema, MA a differenza delle mie offerte NON REPLICACABILI, questa è facilmente COPIABILE, chi ti vieta di mettere nel tuo sito un coupon che da lo sconto di 21 Euro ? nessuno. Poi le OTA possono attrezzarsi a replicare tale sconto, insomma questo è un po il gioco al limite.
Sicuramente non è stato corretto avvertire gli albergatori di tale offerta, che impatta fortemente sulle vendite dirette offrendo una forte scontistica sul canale intermediato, immagino che EPXEDIA debba fare CASSA nel breve termine per lanciare qualche cosa di nuovo. Forse rendersi piu gonfia e appetibile prima di una possibile fusione con acquisto da parte di terzi, con booking.com?
S.
Commento da a_sciortino — 25 Agosto 2012, alle ore 10:53
Perchè stupirsi dopo le malefatte della WindJET che un giorno prima di dichiarare fallimento vendeva biglietti online!
Commento da antorake@alice.it — 23 Ottobre 2012, alle ore 08:51
E’ incredibile che ci sia ancora qualcuno che difende le OTA. Proprio loro che hanno sempre preteso la Rate Parity, si permettono di offrire sconti….e senza interpellare gli alberghi! Che correttezza. Allora perchè se l’albergo, sul proprio sito ufficiale, si permette di abbassare le proprie tariffe, al di sotto di quelle concesse ad expedia, booking, ecc. arrivano subito le minacce di esclusione dai portali? La legge è uguale per tutti o no?
Saluti
Commento da marghe — 23 Ottobre 2012, alle ore 09:06
La rate parity è davvero nociva per gli hotel?
ti consiglio queste letture per rifletterci: http://www.bookingblog.com/rate-parity-questa-sconosciuta/ e http://www.bookingblog.com/come-infrangere-rate-parity/
Commento da antorake@alice.it — 23 Ottobre 2012, alle ore 12:57
Avevo già letto gli articoli che gentilmente mi ha suggerito ma faccio parte di quel circa 50% che continua a non condivide la rate parity. Il discorso che mantenere la rate parity garantisce credibilità all’albergo e ne salvaguarda così anche l’immagine, lascia secondo me il tempo che trova. D’altro canto, nel mercato di libera concorrenza, la rate parity non esiste.
Se si da uno sguardo ai vari portali, si scoprirà come la rate parity non viene rispettata nemmeno da chi, della rate parity, ne ha fatto il proprio inno di battaglia ( soliti booking.com, expedia ).
Commento da marghe — 24 Ottobre 2012, alle ore 09:08
Ciao antorake… a volte mi chiedo, ma che succederebbe se la rate parity non esistesse? Chi la spunterebbe tra i portali e le grandi OTA? Queste continuerebbero ad avere il coltello dalla parte del manico o ci sarebbe una dissanguante corsa al ribasso?
Commento da Riccardo Cocco — 25 Ottobre 2012, alle ore 01:12
Ciao Marghe!
Ottimo spunto.
A mio avviso il problema della rate parity è un problema non problema.
La rate parity di fatto non esiste. Mi spiego. Alberghi e “alcune” OLTA diciamo pure che ne potrebbero trarre giovamento, ma che possiamo fare con otel.com skoosh, etci etci?
Ti uccidono e ti sputtanano creando molti danni.
E poi, come già accennato in qualche altro commento. Se io compro un I-Pad lo pago lo stesso prezzo ovunque lo compri, se trovo un prezzo diverso sicuramente c’è qualcosa di diverso rispetto al prezzo imposto.
Stesso dicasi per i jeans (chi si ricorda i levi’s 501??) e tanti altri prodotti/marchi.
Buon lavoro e buoni mal di rate-parity a tutti!
Riccardo Cocco