eCommerce Italia: il 43% delle vendite è nel Turismo
21 Novembre 2013Cresce del 13% rispetto al 2012 il venduto online del Turismo in Italia, che mantiene saldamente la quota più ampia del mercato nazionale eCommerce con il 43% delle vendite. Ma i numeri restano inferiori rispetto agli altri Paesi europei e i protagonisti di questa scalata all’eCommerce nel campo dei viaggi sono per lo più stranieri.
Non sorprende la crescita delle vendite da mobile, che non conosce crisi e ha registrato una vera esplosione.
Previsioni cautamente ottimiste
Poco più di un mese fa, Eric Schmidt, presidente di Google, in una lettera a La Repubblica, descriveva un paese in crisi, incapace di “trovare una via” per internet, per commercializzarsi e farsi conoscere all’estero (potete leggere al lettera integrale sull’articolo Brand Italia e Tecnologia: la penisola resta indietro… meno male che c’è Google).
Ma oggi la dodicesima edizione dell’Osservatorio eCommerce B2C di Netcomm e School of Management del Politecnico di Milano racconta un’altra storia: quella di un’Italia che lentamente si sta svegliando e sta cercando di investire e trarre vantaggio proprio dalla commercializzazione online.
Lo studio parla di una crescita sostanziale registrata nel 2013:
- Aumento del 18% delle vendite da siti italiani verso utenti italiani e stranieri (valore: 11,3 miliardi di euro)
- Aumento del 15% degli acquisti degli utenti italiani da siti italiani o stranieri (valore: 12,6 miliardi)
- Aumento del 20% dei Web Shopper – un utente italiano su due ha acquistato su Internet almeno una volta negli ultimi 3 mesi
Il Mobile cresce a velocità record
Tra i motivi che hanno favorito la crescita delle vendite eCommerce in Italia, c’è senz’altro il boom degli strumenti mobile e tablet.
Nel 2013 solo il transato da smartphone ha superato il mezzo miliardo, di cui 350 milioni di crescita pura che costituiscono il 20% della crescita annua dell’eCommerce B2c in Italia. Tramite tablet, le vendite raggiungono addirittura il miliardo.
Ancora indietro rispetto all’Europa
Nonostante questi segnali molto positivi – i tassi di crescita sono in linea con il resto d’Europa – e la nascita di nuovi player nella vendita online, l’Italia resta comunque indietro rispetto ai maggiori competitor europei, dove il valore assoluto dell’eCommerce B2c è molto più alto rispetto al nostro, che è di 11,3 miliardi come detto sopra:
- Regno Unito: 66 miliardi di euro
- Germania: 40 miliardi
- Francia: 26 miliardi
Anche il livello di penetrazione dell’eCommerce B2c in Italia raggiunge appena il 3%, mentre in Gran Bretagna è del 14%, in Germania dell’8%, in Francia del 6%, in Spagna 4,5% ca.
Nel Turismo solo player stranieri
Una caratteristica particolare dell’eCommerce B2c del mercato Italiano è che, rispetto ai vicini europei, qui si vendono online soprattutto servizi più che prodotti: da noi i servizi conquistano il 61% delle vendite (turismo 43%, assicurazioni 10%, altri servizi 8%). Nella maggior parte dei Paesi europei invece, i prodotti in media coprono una fetta del 65-80% del mercato.
Tra i servizi ovviamente, spopola il Turismo, sebbene la sua crescita sia rallentata rispetto ad altri settori, come si vede chiaramente da questo grafico:
Del transato online turistico un quarto viene da servizi di Ospitalità: su 5 miliardi conteggiati nel 2013, il 75% proviene dalla vendita dei biglietti di trasporti (aerei e treni), il 25% dalla prenotazione di hotel.
Le Dot Com del Turismo rappresentano da sempre, come sostiene lo stesso Osservatorio, lo zoccolo duro dell’eCommerce in Italia, ma a trarne i vantaggi sono soprattutto player stranieri, se escludiamo le aziende come Italo, Alitalia e Trenitalia.
L’Osservatorio cita tra i Top player del Turismo in Italia:
- eDreams (Spagna)
- Expedia (USA)
- Venere (appartenente a Expedia)
- Lastminute.com (appartiene alla statunitense Travelocity, a sua volta parte di Priceline)
- Volagratis (appartenente a BravoFly, italiano ma presto espatriato in Svizzera e Spagna)
Moltissimo spendono gli italiani su siti travel stranieri, in particolare per i voli lowcost, affidandosi a Easyjet e RyanAir: l’import qui vale 3,44 miliardi di euro, una crescita del 13% rispetto allo scorso anno.
Ma molti sono anche gli stranieri che comprano sui siti travel italiani: su circa 2 miliardi di euro (in crescita del 28% rispetto al 2012), il 55% è transato sul travel, con in testa Alitalia, Trenitalia e Italo.
Lo scontrino medio di un acquisto online nel turismo è di 280 €.
Come superare il Gap con gli altri Paesi Europei?
Interrogato sulla possibilità di un miglioramento, Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c, ha rilasciato dichiarazioni molto decise. Secondo la sua opinione sarà fondamentale:
1. “L’integrazione dell’esperienza di acquisto con una soluzione mobile in ottica multicanale”:
La presenza mobile è una conditio sine qua non dalla quale ormai non si può più prescindere. Secondo Perego, gli operatori che hanno attivato una piattaforma multicanale, che affianca al classico sito la versione mobile e l’integrazione dei social, ha ottenuto “benefici importanti in termini di fatturato aggiuntivo”. Di fatto “aumenta la spesa del cliente già acquisito”, che ha più possibilità di accedere al servizio, e si acquisiscono nuovi clienti grazie alla maggior diffusione geografica e a orari di apertura 24 ore su 24.
2. “Saranno sempre più determinanti nel trainare l’eCommerce quei modelli di business volti a fornire al cliente un vantaggio economico” – non solo couponing, flash sales e outlet online, ma anche nuovi modelli di business fondati sullo share, come Airbnb.
Per conto nostro sicuramente non crediamo in un modello di vendita che punti tutto l’anno sullo sconto, sulla svendita e sui lastminute. Difatti abbiamo quasi sempre sconsigliato agli hotel di intraprendere vendite con siti come Groupon. Crediamo molto invece sull’investimento sul sito ufficiale e mobile e sul dare l’opportunità al cliente di usufruire dei nostri servizi su qualunque strumento adoperi.
Resta invece l’amaro in bocca per la constatazione che, mentre nei settori come l’abbigliamento o l’alimentare il Made in Italy ha un ruolo centrale, nel Turismo, che pure ricopre tanta parte dell’eCommerce italiano e nasconde ancora grandi potenzialità, nessun brand italiano è stato fino ad oggi in grado di emergere e attrarre capitali importanti (se non Venere che poi è stato acquisito), che continuano invece a riempire solo le tasche dei grandi player stranieri.
Resoconto dell’Osservatorio Ecommerce : ict4executive.it
Pingback da eCommerce Italia: il 43% delle vendite è nel Turismo | simonepuorto.com - The Hotel Marketing Blog — 22 Novembre 2013, alle ore 16:54
[…] on http://www.bookingblog.com Share this:TwitterFacebookLike this:Like Loading… This entry was posted in Hotel. Bookmark the […]
Commento da Robruk — 22 Novembre 2013, alle ore 17:45
Buonasera
Vorrei precisare che l’adesione degli hotel a siti di flash deals come groupon avviene solo per un periodo molto limitato (di solito una settimana) a mò di promozione e non si rimane tutto l’anno on-line esposti alle minacce delle OTA sulle tariffe.
Commento da marghe — 25 Novembre 2013, alle ore 14:36
Senz’altro Robruk, so che Groupon è solo per un periodo molto limitato, ma non capisco cosa c’entri con le OTA, puoi spiegarti meglio?
Pingback da eCommerce Italia: il 43% delle vendite è nel Turismo | Tripsandtipsblog — 22 Novembre 2013, alle ore 18:37
[…] on http://www.bookingblog.com Share this: Pin ItMi piace:Mi piace Caricamento… Questo articolo è stato pubblicato in Web 2.0 […]
Commento da xaver — 26 Novembre 2013, alle ore 15:55
Non so se qualcuno di voi ha avuto a che fare con il booking engine del sito della federalberghi italyhotels.it io l’ho gestito per una anno nell’hotel dove lavoro, salvo poi arrendermi perchè era una grandissima perdita di tempo che non portava prenotazioni. Quello che mi chiesi e che domandai all’assistenza del sito fu: siete del settore conoscete esempi di back office che funzionano bene a cui gli operatori sono abituati, perchè non avete semplicemente creato un fac-simile di uno di quelli invece di inventare questo mostro? Mi dissero che era un work in progress, visti i risultati credo che lo sia ancora. Quella è stata una delle tante occasioni perse, un booking engine della categoria che avrebbe dovuto ambire ad essere concorrenziale con le OTA straniere, lasciando le commissioni in Italia e magari proprio reinvestendole nel settore.
Commento da marghe — 27 Novembre 2013, alle ore 09:13
Ciao Xaver, purtroppo non conosco in prima persona il backoffice di italyhotels ma senz’altro quello che dici è vero. Una realtà come federalberghi di sicuro potrebbe avere le carte in regola e il know how per creare qualcosa di funzionale e di concorrenziale, sebbene sia chiaro che diventare competitor di booking o expedia comporterebbe ingentissimi capitali.
Commento da nicolaseghi — 27 Novembre 2013, alle ore 10:55
Ciao Xaver, in effetti si è trattato di una sicura occasione mancata per il turismo ricettivo italiano.
Appare evidente che la volontà e l’investimento ci sia stato ma è mancata la sensibilità al mercato sia come facilità d’uso per l’albergatore che lato front end nel costituire un’interfaccia accattivante, semplice e intuitiva anche per l’ospite.
So però che ci sono importanti progetti di rivisitazione con piattaforme nuove per l’area di gestione e – mi auspico – anche per il front end.
Concordo con Marghe che la competizione sarà comunque durissima con i giganti (anche di capitali) che ormai dominano spietatamente il mercato dell’intermediazione on line.