Prenotazioni on-line troppo difficili: cresce il ruolo dei nuovi agenti di viaggio
13 Maggio 2011A prima vista potrà sembrare assurdo, ma mentre continua il boom delle prenotazioni online, sembra che un numero crescente di viaggiatori stia tornando a rivolgersi alle agenzie di viaggio tradizionali per ricevere supporto nel prenotare le proprie vacanze.
A rivelarlo è uno studio condotto da Forrester Research, secondo cui nei primi tre mesi di quest’anno, il 28% dei turisti negli Stati Uniti che hanno prenotato i loro viaggi online ha detto che sarebbe interessato a rivolgersi ad un’agenzia tradizionale. Il 5% in più rispetto al 2008.
Un secondo rapporto Forrester rileva che il numero dei turisti che hanno utilizzato il web per pianificare e prenotare le loro vacanze nel corso del 2010 è sceso al 46%, in netto calo dal 53% del 2007.
Prenotazioni on-line: veloci ma talvolta complesse e poco sicure
Con la diffusione dell’utilizzo di internet tra diverse fasce di utenti, compresi adulti e senior che non sono completamente a loro agio col mezzo, è di fatto cresciuta anche una forte insicurezza relativa al settore turismo.
Se si tratta di prenotare alcune notti in albergo, non sembrano sorgere particolari problemi: le difficoltà nascono quando c’è la necessità di acquistare un viaggio complesso, magari costoso, in destinazioni lontane, che comporta più spostamenti interni, in nave o areo. Ecco che allora la prenotazione fai-da-te perde parte del suo appeal.
I risultati dello studio della Forrester riflettono infatti una frustrazione crescente degli intervistati, secondo i quali molti siti web non riescono a semplificare il processo di prenotazione o a soddisfare specifiche esigenze dei viaggiatori.
“La pianificazione e la prenotazione di una vacanza dovrebbe essere divertente – sostiene Henry Harteveldt, un analista del settore di viaggio per Forrester Research – al contrario, la maggior parte dei siti web di viaggi offrono un’esperienza molto fredda e meccanica.”
Da agenzie tradizionali a Travel Expert di nicchia
Questa insoddisfazione dimostrata dagli utenti potrebbe di fatto rappresentare un’opportunità per gli agenti tradizionali, il cui numero è notevolmente sceso negli ultimi dieci anni. Le agenzie tradizionali hanno infatti perso lavoro a causa della crisi economica ma soprattutto del fenomeno della prenotazione online.
“Ogni volta che i viaggiatori si trovano in difficoltà, sentono il bisogno di una persona fisica che li consigli e li aiuti a risolvere i problemi – prosegue Harteveldt – e un agente di viaggio può, ovviamente, offrire consulenza e consigli“.
“Un sacco di gente sta scoprendo che viaggiare è diventato più complicato che mai e che c’è bisogno dell’assistenza di professionisti – afferma Paul Ruden, vice presidente senior per le questioni giuridiche e di settore per l’American Society of Agenzie di viaggio – e anche i piccoli disagi possono essere difficili da gestire per chi non è un esperto del settore.”
Come sappiamo, il mondo del web non sta certo soffrendo. La prenotazione online di viaggi leisure negli Stati Uniti è destinata ad aumentare da 80 miliardi dollari del 2010 a 86,6 miliardi dollari nel 2011 e di 110,7 miliardi dollari entro il 2014, secondo Forrester Research. Al contrario invece negli Stati Uniti le agenzie di viaggio sono passate da un numero di 27.719 del 2001 a 15.087.
I vantaggi di pianificare e prenotare la vacanza online sono molti e noti. È comodo, pratico, veloce e si ha la possibilità di accedere a numerosissime informazioni sui luoghi e sulle strutture.
C’è da considerare però che ci sono diversi fattori che spesso spingono l’utente ad abbandonare l’acquisto: la scarsa usabilità dei siti, la mancanza di garanzie di sicurezza e di sistemi di booking semplici e affidabili. Talvolta l’offerta internet non permette di personalizzare abbastanza a fondo l’esperienza di viaggio.
Dunque dalle informazioni alla prenotazione in molti casi c’è un ampio gap che necessita di essere colmato da un intermediario umano, ed è qui che può entrare in gioco l’agenzia di viaggio tradizionale.
Le agenzie che sono riuscite a sopravvivere hanno saputo riconvertirsi positivamente in “travel expert”, consulenti specializzati in determinate destinazioni, capaci di offrire un’esperienza di viaggio estremamente personalizzata in fase di selezione e prenotazione avvalendosi delle nuove tecnologie e degli strumenti offerti da Internet.
Le interazioni tra le agenzie offline e online si fanno sempre più frequenti, come ha sostenuto Andrew Weinstein, portavoce del Travel Interactive Services Association, che rappresenta Expedia e Orbitz. “Penso che ciò a cui stiamo assistendo sia una convergenza interessante tra agenzie online e offline – e così mentre molte agenzie offline utilizzano siti di prenotazione online, la maggior parte dei siti di viaggio offrono supporto professionale umano ai propri clienti. Penso che tutto questo non sia altro che un grande valore aggiunto per migliorare la qualità del servizio“.
I risultati dello studio di Forrester Research riflettono quindi una diffusa esigenza di “umanità” nel processo di pianificazione della vacanza e un supporto su cui fare affidamento durante tutta la durata del viaggio.
E se ipotizzare un ritorno alla tradizionale agenzia di viaggi appare alquanto remoto, non sembra impossibile e anzi auspicabile la nascita di nuove figure professionali, che sappiano affiancare la propria esperienza al servizio dei viaggiatori all’utilizzo dei più aggiornati strumenti web.
Fonte dati: The Washington Post
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Commento da GIANLUCA1 — 13 Maggio 2011, alle ore 16:10
ONESTAMENTE NON CREDO PROPRIO SIA COSI.
POI LA FIGURA DEL TRAVEL EXPERT……
Credo, invece, che molti clienti guardino i siti on-line e poi non convinti o perchè non vogliono dare la c/c chiamano in albergo.
L’albergo, in questo caso, ha benefici enormi….quindi la figura del TE potrebbe essere (formato bene) il segretario che risponde in albergo.
Che ne pensate?
Gianluca
Commento da stefanobooking — 13 Maggio 2011, alle ore 17:12
Gianluca
se parliamo “dell’Italia” credo che il primo (e maggiore) scoglio sia la nota diffidenza tipica del nostro paese:a un passaggio di una proposta online a un prezzo inferiore “della media” proposta offline,scatta il “c’è sicuramente la fregatura”.Aggiungiamo il fatto che in italia la diffusione della carta di credito (mezzo di pagamento in assoluto più usato nell’online booking) è tra le più basse in europa,e che anche quando viene usata si ha sempre il timore di clonazione…insomma,sotto questo punto di vista qui siamo molto indietro,per come la vedo io.
L’articolo però si basa su uno studio americano,quindi “terra fertile”;e devo dire che probabilmente ha preso in pieno il vero “problema”: organizzare un viaggio complesso online porta via tempo,fatica e, soprattutto,non è banale.
Però,onestamente,io non penso che questa difficoltà possa portare in ribalta una figura di “travel expert” (in italia ancor meno,se si guarda “l’astio” che il “tradizionale” adv ha verso l’online),se non in realtà molto di nicchia.
Credo invece che il prossimo traguardo sia lo sviluppo di un sistema,sempre online,che “agevola” il compito.
Qualcosa sta già “nascendo” (sto pensando a Kayak Vacations: http://www.kayak.com/vacations )ma sono convinto che il vero contributo sarà di Google.
Mio parere,si intende 🙂
Stefano
Commento da unverified__3ggh8620 — 13 Maggio 2011, alle ore 18:49
Giustamente trattasi di ricerca americana.
Parlando di viaggi in ogni caso dubito che il segretario d’albergo possa sostituirsi ad un ADV anche perché sarebbe fuorilegge.
Sicuramente una evoluzione “universale” potrebbe essere un social dynamic packaging ma non gestito da una OLTA bensi partecipato da più Consulenti di viaggio specializzati. Chi ha capacità e curiosità per costruirsi il viaggio lo fa online, altrimenti si serve del consulente con relativo costo.
Paolo
Commento da Travel Before — 14 Maggio 2011, alle ore 10:49
non posso che essere d’accordo con l’articolo!!! vanno ed andranno sempre aventi le agenzie tradizionali che usano sempre più gli strumenti web. Quindi ok al web 2.0 ma la figura umana è fondamentale e lo riscontriamo ogni giorno sempre di più nella nostra agenzia. Un low cost in europa viene ad esempio prenotato sul web, ma sicuramente un viaggio di nozze tailor made necessita della consulenza e della professionalità di un agente di viaggio.
Commento da Riccardo Cocco — 16 Maggio 2011, alle ore 08:37
Il segretario del ricevimento in molte realtà, specialmente nelle Compagnie Internazionali e’ già di fatto un consulente di viaggio in funzione degli ‘obblighi’ di Compagnia nel ‘vendere’ il prossimo soggiorno del viaggiatore.
La sfida dei prossimi anni coinvolge sempre più il segretario del ricevimento al quale si richiede sempre più un allargamento delle proprie competenze.
Il fatto che sempre più viaggiatori mostrino l’esigenza di una consulenza ‘viva’, e’ sintomatico del modo in cui ci si approcci all’acquisto di un viaggio, dove l’esigenza di molti di un contatto ‘umano’, al quale rivolgersi (psicologicamente rassicurante) in caso di necessita’ e’ di sicuro molto più rassicurante rispetto al ‘risparmio’ conseguibile attraverso un sistema inanimato.
Buon lavoro e buoni contatti umani a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da GZavatti — 17 Maggio 2011, alle ore 14:09
Buongiorno a Tutti, alcuni dati di una esperienza professionale di quest’inverno a conforto della necessità dell’utente di un sito dell’hotel o di un operatore on line di avere un contatto con il suo potenziale cliente, insomma qualche certezza in più oltre al freddo calcolatore di prezzi, che è un booking on line. Mi occupo di consulenze e modelli di business per tour operator e hotel e quest’inverno per un gruppo alberghiero del Trentino Alto Adige abbiamo consigliato di far inserire subito la mail dell’utente, prima di accedere al booking on line, e facoltativamente di dare anche il numero di telefono. I timori erano meno accessi al booking on line rispetto a prima, che si è dimostrato un pò vero, ma abbiamo perso solo il 5% di accessi rispetto all’anno prima; il risultato vero è però di oltre 15.000 richieste, di cui 13.000,00 nuovi indirizzi e-mail e ancora più confortante quasi il 40% dava un numero di telefono a cui essere contattato. Quindi credo vada ripensata in generale la relazione sito>utente-cliente>bookingonline>prenotazione.
Buon lavoro a tutti
Giorgio Zavatti
Commento da Luca Meneghini — 23 Maggio 2011, alle ore 11:40
@G Zavatti
Opernado anch’io in Trentino, conosco la clientela e la Sua scelta è stata giusta ed i risultati lo dimostrano ampiamente.
Vedo anche una nuova grande opportunità non ancora menzionata….
SEGUIRE IL CLIENTE NEI SOCIAL NETWORK AL FINE DI CONFEZIONARE LA VACANZA DESIDERATA!
Io fortunatamente collaboro come consulente esterno per una struttura 5 stelle che offre molto lusso e comfort e si distacca dai grandi numeri (10 camere…) ed ho iniziato tramite facebook a sondare quello che il cleinte vuole e moltissimi vogliono creare il soggiorno perfetto per le varie esigenze e gusti personali!
Quindi avvaloro il dott. Cocco per quanto riguarda il segretario di ricevimento (figura che io vorrei come gentleman e grande venditore!) ma anche chi riesce a fidelizzare, capire e quindi offrire al fine di vendere tramite FB o TW.
E voi cosa ne pensate?
Quasi quasi gli amministratori potrebbero mettere in facebook la domanda a tutti gli iscritti….
COME INTENDI LA VACANZA PERFETTA?
– OTTIMA OFFERTA LOW COST
– QUELLA CHE DESIDERAVO (SCELTA DA ME CON ANNESSI E CONNESSI)
– LA PIU’ INVITANTE
Buona Giornata a tutti!
L.M.