Perché vale la pena “condividere” i contenuti sui social network
14 Settembre 2011Creare un sito web ufficiale per l’hotel, ottimizzarlo dal punto dei vista dei contenuti persuasivi e del SEO, avviare campagne marketing e promozionali: a queste attività considerate ormai l’abc del posizionamento on-line dell’hotel, si aggiunge adesso l’aspetto sociale della comunicazione.
Nella mia immaginazione, un albergo che crea un sito ma poi non si adopera per farlo conoscere in linea con le evoluzioni del mercato, assomiglia a un punto fisso al centro di una pagina, circondato solo da spazio bianco. Un hotel che invece sceglie la via della “condivisione” sociale, assomiglia più a un sasso lanciato in uno stagno, perché produce un riverbero che si propaga a lungo e per un ampia distanza.
Aumentare il “riverbero” dei contenuti con i bottoni di sharing
Lee Odden, blogger americano, ha riassunto in questo efficace schema le attività da svolgere per ottimizzare la propria presenza on-line:
Per prima cosa l’hotel deve favorire la scoperta dei propri contenuti tramite le SERP, i social media e le campagne di e-mail marketing.
In secondo luogo deve offrire materiale che l’utente possa “consumare”, come testi, video e immagini.
Infine, è fondamentale dare la possibilità agli utenti di utilizzare quei contenuti in modo attivo, tramite lo Sharing, ovvero la condivisione, altrimenti i contenuti potrebbero rimanere fini a se stessi.
Per fare in modo che gli utenti condividano le vostre immagini, le vostre offerte o i vostri articoli, non serve altro che rendere loro semplice la condivisione tramite i bottoni di “sharing”. L’azienda Brightedge ha condotto uno studio dettagliato su questa tematica, prendendo a campione 4 milioni di tweet selezionati in modo casule, e ha dimostrato che i siti che hanno adottato il bottone per il retweet sul proprio sito ottengono in media menzioni e retweet pari a sette volte i siti che non lo utilizzano affatto.
Certo, la rilevanza dei contenuti conta molto perché l’utente sia indotto a condividerlo, ma dovete essere voi i primi a incentivare la condivisione.
Questo non vuol dire che tutte le pagine del sito debbano essere tappezzate di icone sociali. Alcuni dei nostri clienti ad esempio, hanno scelto di permettere il like e il tweet in ogni pagina, un’idea che ha riscosso un discreto riscontro.
Il fatto stesso che il “mi piace” sia stato cliccato da un buon numero di persone, sugli utenti avrà l’effetto di creare fiducia e promuoverà un’immagine positiva dell’hotel. I bottoni come quello di Facebook e di Twitter sono un indicatore di apprezzamento semplice e diretto, il mezzo più efficace per dare modo al cliente di esprimersi.
Per l’Hotel Olimpico di Salerno abbiamo scelto una soluzione minimale, molto discreta, con un bottone che si integra bene con il design ma in una posizione che favorisce comunque la condivisione:
Nell’Hotel Artemide invece abbiamo optato per una scelta più “aggressiva”, inserendo non solo i bottoni di condivisione sociale ben in vista a sinistra, ma anche il widget che permette di visualizzare quali degli amici nella propria cerchia sociale hanno condiviso la pagina. Un elemento questo, che rafforza il brand dell’hotel tramite la “social proof”:
Perché è fondamentale condividere sui social network
Nessun altro canale ha un bacino di utenza tanto ampio e partecipativo quanto quello dei social network: l’ultimo report realizzato da Nielsen rivela che su di 10 mercati globali, i social network e i blog sono sempre tra i siti preferiti dagli utenti di ogni mercato, e rappresentano lo spazio dove viene spesa la maggior parte del tempo online per utente, raggiungendo quasi il 60% di tutti gli utenti Internet attivi.
Per questo anche se non vi siete ancora decisi a creare un profilo social per il vostro hotel, è importante mettere i vostri clienti e i viaggiatori che vi troveranno online, in condizione di “condividervi” in modo facile e immediato. L’importante è che il bottone non sembri estraneo al contesto e si sposi perfettamente con il design del sito.
Per ottenere la massima efficacia in termini di engagement, l’ideale è testare nel tempo sia la posizione all’interno della pagina, che l’aspetto grafico dei bottoni o dell’area dedicata allo sharing, per capire quale soluzione porti più “tweet” e “like”.
Fonte dati: business2community