Come smascherare falsi influencer e travel blogger in cerca di soggiorni gratis
22 Agosto 2018Quanti di voi sono stati contattati da sedicenti influencer o travel blogger che offrono un link o qualche foto sui social in cambio di un soggiorno gratis nel vostro hotel?
Prima di dire di sì, pensateci bene, perché alcuni di loro sono tutto fuorché quello che dicono di essere. Noi vi diamo qualche consiglio per smascherare gli impostori del web in pochi minuti.
Si fa presto a dire influencer o blogger. C’è chi pensa che per essere qualcuno in Rete basti aprire un blog o un profilo Instagram, guadagnare qualche centinaio di follower e sbandierarlo su Linkedin. Ma non è così e gli albergatori se ne sono accorti a loro spese.
Alcuni dei nostri migliori clienti, ogni settimana ricevono email di richiesta da personaggi di qualsiasi provenienza che si professano blogger o influencer di alta levatura. Di solito quello che cercano è solo un soggiorno gratis da ripagare con una recensione e qualche foto sui social, altre volte oltre a questo aggiungono anche un compenso per l’articolo (non meno di 100 o 200 euro).
Ma vale davvero la pena aprire le porte a tutti per un link di scarso valore, articoli che leggeranno solo 10 persone o foto che nessuno commenterà?
Prima di dire di sì, potete capire chi vi trovate davanti con pochi, piccoli indizi.
1 – Un vero influencer non chiede, viene invitato
I veri personaggi di spicco in Rete, quelli conosciuti e con un seguito comprovato, raramente contattano una struttura direttamente per richiedere un soggiorno. Di solito sono le strutture che lo fanno per avere dei preventivi oppure organizzare blog tour. Dunque già il fatto che siate stati contattati dovrebbe farvi drizzare le orecchie, perché nel 90% dei casi, chi vi ha scritto non è qualcuno di importante.
2 – Chiedete un media kit
Chi fa il travel blogger di professione o ha profili Instagram con un grosso seguito, è in grado di fornire un media kit, ossia un documento ben fatto dove troverete tutti i numeri importanti. Le statistiche del blog su analytics, la reach di una newsletter, il livello di engagement sui social. Se non ce l’ha, o vi invia solo una email con qualche dato messo alla rinfusa, significa che si tratta di qualcuno che non fa questo di mestiere.
3 – Guardate chi sono i suoi follower
Molti blogger o influencer di basso profilo, hanno tanti follower su Facebook o Insatagram ma con un basso livello di engagement. Pochi commenti, spesso spam. Questo perché i follower molto probabilmente sono stati acquistati e non sono di qualità. Di conseguenza, avere come ospiti queste persone non vi porterà la visibilità sperata.
4 – Controllate la sua reputazione online
Cercate su Google quante più informazioni possibili su chi vi ha scritto e sul suo sito. Se è conosciuto, di certo rientra in qualche classifica del tipo “I 10 migliori travel blogger 2017”, oppure è stato intervistato da qualche magazine.
5 – Un sito può dire molte cose
Se a contattarvi è stato un travel blogger, visitate il suo sito. Guardate se l’aspetto è curato, quanti articoli contiene, date un’occhiata allo stille e alla scrittura. Se i testi sono pieni di refusi e la grafica è scarsa, probabilmente non è un blog professionale. Per capire come è fatto un buon blog, potete dare un’occhiata a The Lost Avocado per esempio.
Adesso non vi resta che armarvi di pazienza e andare invece a caccia di quei travel blogger o influencer davvero adatti alla vostra struttura.
ndr del 29/08: per non creare malintesi, ci teniamo a comunicare che la citazione di The Lost Avocado è assolutamente disinteressata. In alcun modo la redazione è stata contattata o pagata dagli autori di questo blog. Se ci seguite, sapete che su Booking Blog molto raramente accettiamo post sponsorizzati o altre pubblicità e quando accade, lo facciamo alla luce del sole.
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