Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico

Cercate di evitare:

• underscore perchè scomodi e generarno errori
• termini in inglese a meno che il target sia straniero per non bloccare i partecipanti
• parole lunghe
• accenti
• utilizzare più di un tag per non andare a scapito della chiarezza

3-Grafica  e comunicazione

Il contest deve essere promosso attraverso un manifesto con una grafica chiara, piacevole (ovviamente si tende a soffermarsi di più su un’immagine piacevole) ed esplicitare ad un’occhiata qual’è il tema del concorso, il tag da utilizzare e il logo di chi lo promuove.

4-Regolamento

Innanzitutto assicuratevi di rientrare in una delle casistiche concorsuali che non devono essere segnalate al Ministero (vi rimandiamo al nostro recente articolo in merito). Dopodichè il regolamento deve mettere chiaramente in evidenza:

• il tema e le modalità di partecipazione;
• la durata – tenete conto che un contest può impegnare gli utenti con un picco di attenzione di 15 giorni, un mese al massimo;
• il premio;
• la giuria che sceglierà la foto vincitrice.

5-Scelta delle modalità di comunicazione dei vincitori 

Racchiudere le foto vincitrici in un’immagine ricondivisibile sui social menzionando pubblicamente i vincitori attraverso gli stessi canali impiegati nel contest può creare un’effetto risonanza molto efficace.

La case history presentata da Antonio Ficai degli Igers Toscana ci parla dell’iniziativa locale #summerversilia2013  che da un contest organizzato a budget zero ha guadagnato numeri, consensi e la certezza di poter organizzare la manifestazione anche per il prossimo anno. Come? Con la creatività che spesso nasce proprio dall’esigenza di cercare canali low budget per trasmettere il proprio messaggio. E, soprattutto, una sinergia di canali, ovviamente social, ognuno in base alle sue specifiche funzioni.

Twitter è stato utilizzato per lanciare il concorso e promuoverne i tag e le modalità di partecipazione, Facebook per raggiungere il maggior bacino di utenza possibile attraverso la creazione di una fanpage dedicata e ovviamente Instagram per produrre i contenuti veri e propri.

L’elemento di novità è Tumblr, che ha permesso di rendere i contenuti fruibili su un sitoweb che potesse fungere da archivio, dato che attraverso gli opportuni automatismi cresce e si alimenta da solo con tutte le foto in tempo reale.

Il successo dell’iniziativa è attestato dal raggiungimento di 25935 utenti che hanno ricondiviso 187 immagini alla prima edizione di fine luglio e che ha visto raddoppiare questi numeri nella seconda edizione di agosto.

Abbiamo apprezzato molto questa Cassetta degli Attrezzi e alla fine del panel abbiamo chiesto a Alessandra Polo, fondatrice di Instagramers Sardegna e della neonata Instagramers Cagliari di darci qualche altro consiglio per approfondire ulteriormente la relazione che si potrebbe instaurare tra albergatore e Instagramers.

Alessandra ci ha raccontato di una bella iniziativa che ha coinvolto la comunità degli Igers Sardegna, invitati da un albergatore a raccontare la struttura e il territorio.

A fronte del soggiorno offerto l’hotel ha ottenuto una quantità di materiale prodotto, condiviso e ricondivisibile sui social che sicuramente ha creato una scia destinata a lasciare una lunga influenza.

Ma la cosa più interessante ci è sembrato lo spunto di formare proprio lo staff dell’albergo a documentare con Instagram o comunque attraverso le immagini quei momenti veri, divertenti, irripetibili che accadono nella vostra struttura e che nessuno meglio di voi potrebbe raccontare. Che ne pensate?