Albergatori: Ritorna l’ottimismo?
2 Marzo 2010Horwath HTL, una delle aziende di consulenza alberghiera più affemate a livello internazionale, ha da poco pubblicato l’ultima edizione del sondaggio Global Hotel Market Sentiment, che con cadenza semestrale, si propone di analizzare la percezione di fiducia generale degli albergatori di tutto il mondo sui trend futuri, stilando un punteggio sulla base di quattro domande chiave.
HTL ha stabilito un indice per questo sondaggio, che va da -150 (per indicare uno stato di pessimissimo assoluto) a +150 (per indicare totale ottimismo), al fine di formulare una media del sentimento generale,ricavata in base alle risposte ottenute in merito a 4 punti: le performance nel proprio mercato locale, quelle della propria struttura, gli effetti di vari fattori macro economici e gli effetti su quattro segmenti chiave del mercato.
Secondo quanto emerso dal sondaggio si è notato un netto cambiamento rispetto a sei mesi fa, quando si poteva percepire un pessimismo diffuso e si registravano punteggi ampiamente negativi. Sembra infatti che il 2010 abbia portato un clima diverso nel sentimento generale degli albergatori che, gradualmente, hanno riacquistato quella fiducia che 6/12 mesi fa sembrava essersi smarrita.
Come si può vedere dall’immagine i punteggi generali , da fortemente negativi quali erano, risultano oggi tutti ampiamente positivi, a dimostrazione di una crescita di ottimismo molto evidente. Anche l’Europa, che figurava come il continente più pessimistico nello scorso sondaggio (-55), ha riportato in positivo il suo punteggio generale, lanciando un importante segnale di speranza, per tornare a guardare avanti con la consapevolezza che il peggio sta effettivamente passando.
Come ha dichiarato Michael O’Hare, Managing Director di Horwath HTL a Mosca: “È bello vedere un po’ di notizie positive nel settore dopo due anni duri. Speriamo che ciò si traduca in una stabilizzazione delle tariffe e in un aumento dell’occupazione”.
Fonte: 4 Hoteliers, Horwath HTL
Commento da giuseppe_13 — 2 Marzo 2010, alle ore 14:50
Mi piace vedere che eravamo i più pessimisti nelo 2009, ora invece nel febbraio di quest’anno sia i meno ottimisti, ma comunque in positivo. Piuttosto dell’euforia degli altri continenti.
Ciao a tutti.
Giuseppe
Commento da SuperPanno — 3 Marzo 2010, alle ore 14:23
Per quello che mi rigurda questo inizio di Marzo è disastroso ed il mio morale è ai minimi termini….altro che ottimismo.
Commento da SuperPanno — 3 Marzo 2010, alle ore 14:23
Per quello che mi rigurda questo inizio di Marzo è disastroso ed il mio morale è ai minimi termini….altro che ottimismo.
Commento da sfarinel — 4 Marzo 2010, alle ore 17:02
Ciao SuperPanno,
mi dispiace che tu stia vivendo questa situazione. Ma sbaglio o la tua struttura è a Roma?
Abbiamo molti clienti su Roma e sinceramente i segnali che arrivano sono piuttosto confortanti e quasi tutti loro stanno ottenenedo performance ben superiori a quelle del 2009.
Che tipo di struttura hai?
A quale target ti rivolgi?
Dove è locata la tua struttura?
Sergio
Commento da SuperPanno — 5 Marzo 2010, alle ore 14:08
Ciao Sergio,
si la mia struttura è a Roma, di piccole dimensioni (10 camere) e non rientro quindi in certe scale di parametri, zona San Giovanni.
Al momento il mio umore è migliorato in quanto dopo i primi 3/4 giorni del mese quasi vuoto, sto recuperando alla grande…
Cè da dire però che il problema piu’ grande rimangono i prezzi in quanto la mia impressione è che ormai i clienti si siano abituati a tariffe veramnente basse (per non dire ridicole) e quindi faccio veramnete fatica a fare incassi decenti.
Effettivamente a Gennaio e Febbraio ho inacassato (anche se di poco) di piu’ dell’anno scorso.
Scusami che intendi quando dici che avete molti clienti su Roma?
Ciao
Commento da Riccardo Cocco — 5 Marzo 2010, alle ore 18:43
Buonasera!
Timidi segnali positivi si stanno pian piano delineando all’orizzonte.
Rispetto allo scorso anno si sta registrando (per Roma) un ritorno delle richieste abastanza interessante (specialmente per i gruppi business).
Rispetto allo scorso anno stiamo assistendo ad un lead time di prenotazione molto ma molto più stretto rispetto agli anni precedenti, specialmente per il segmento transient.
Che cosa vuol dire questo? Ancora non c’è un fondato ottimismo nel mercato, si aspetta proprio sotto data per prenotare in modo da essere certi di non incorrere in eventuali penalità in caso di cancellazione e soprattutto, il mercato aspetta più sotto data in modo da riempire i buchi dove trovano delle tariffe a dir poco, ridicole.
Dov’è l’errore? L’errore lo abbiamo commesso noi lo scorso anno distruggendo anni di crescite tariffarie!
La paura incondizionata di vedere il proprio albergo vuoto piuttosto che attendere la domanda (che sempre per Roma non è poi troppo calata) ha fatto si che tutti gli albergatori (sia indipendenti che di catena) corressero ai ripari. Ma l’unica grande differenza rispetto agli anni precedenti è stata la diminuzione del momento della prenotazione rispetto all’arrivo.
Ecco che strutture che vendevano a 250/300 Euro a notte negli anni precedenti hanno abbassato le tariffe fino a 95 Euro. Con la conseguenza che i minori ricavi dovevano tradursi anche in minori costi e quidni cosa si è fatto? Si è agito sulle leve che danno immediato risultato di risparmio: le risorse umane! (vedi cosa è accaduto in Sheraton per esempio).
Abbassando le tariffe in un modo così drastico, le strutture a 4 e 5 stelle hanno aperto le porte al mercato che principalmente si dirigeva al 3 stelle. Questa fascia di mercato però, pur sapendo di pagare una tariffa di un 3 stelle, sono stati high demanding in quanto si trovavano in strutture da 4 e 5 stelle.
La diminuzione del personale in queste strutture ha diminuito conseguentemente il livello di servizio.
Risultato: clienti incavolati come non mai, ritardi nel servizio, code in arrivo ed in partenza.
Ecco dove le nostre paure ci hanno portato!
Spero vivamente che tali comportamenti possano insegnarci qualcosa e che in futuro quando situazioni come quelle che abbiamo e stiamo vivendo ancora si ripeteranno (perchè si ripeteranno), non si nasconda la testa sotto la sabbia.
Abbiamo generato una deflazione le cui conseguenze saranno pagate nei prossimi anni e, i fasti del 2007 con i livelli tariffari dell’epoca, difficilmente ritorneranno.
La paura tende sempre a far vedere le cose peggiori di quel che sono.
(Tito Livio)
Buon lavoro e tanto ottimismo a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da sfarinel — 6 Marzo 2010, alle ore 14:31
Ciao SuperPanno,
intendo direi che abbiamo diversi hotel su Roma che seguiamo (booking engine, web marketing, web development e progetti vari) e tutti sta registrando ottime performance rispetto al 2009 (che comunque perlomeno per il canal diretto era stato per tutti in crescita).
Confermo invece che il lead time si è molto accorciato creando talvolta panico da struttura semivuota fino a che non si arriva quasi sotto data, perlomeno per alcuni segmenti come conferma anche Riccardo.
Le prenotazioni dirette dal sito come stanno andando?
Sergio Farinelli
Commento da Duccio Innocenti — 6 Marzo 2010, alle ore 17:17
A mio parere l’ottimismo riguarda coloro che hanno saputo adeguare il proprio approccio al web generando visibilità “forzata” (mi riferisco alla corretta presenza sui portali di prenotazione, alla viralità nel web 2.0, agli investimenti pubblicitari giusti) e chi ha voluto adeguare le tariffe non al ribasso ma in funzione dell’occupazione e delle richieste in aumento per i motivi di cui sopra.
A giuduicare dal sondaggio in questo post pare che per fortuna sia la maggior parte…
I pochi invece che si sono ostinati a vedere i portali come soci esosi e sgraditi, il web 2.0 come una minaccia, a gestire le tariffe in base ai propri costi strutturali invece sono rimasti pessimisti.
Commento da Riccardo Cocco — 6 Marzo 2010, alle ore 23:02
@Duccio:
Va bene tutt ma Hotel non è solo Web 2.0 e portali!
Buon lavoro e buon Hotel a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da wookie — 7 Marzo 2010, alle ore 11:03
Io ho una struttura a Firenze della stessa grandezza di quella di Panno, anche qui si registra un leggero miglioramento rispetto al 2009.
Miglioramento in numero di prenotazione e incasso, al momento di un circa 10% pultroppo su un valore veramente bassissimo di incasso.
La redditivita’ ancora al di sotto, quindi nessun guadagno ma solo appena la copertura dei costi di gestione.
Per completare la disanima di Cocco giustissima, i 4-5 stelle hanno abbassato le tariffe a quelle dei 3 stelle… quelle dei 3 stelle a quelli di 1-2 stelle e noi piccolini a 1 stella praticamente anneghiamo!
Rivoglio le tariffe minime di un po’ di anni fa’ sotto cui le varie categorie di hotel non potevano scendere !!!
Commento da Duccio Innocenti — 7 Marzo 2010, alle ore 14:25
@Riccardo
sicuramente hotel è molto di più… le mie considerazioni sono basate sulle modalità comuni dei clienti che seguiamo e con i quali abbiamo un contatto diretto in qualche caso anche quotidiano.
Commento da gae — 8 Marzo 2010, alle ore 10:38
Penso che ci sia un incremento di presenze che incute ad un cauto ottimismo. Purtroppo, per ragioni contingenti, contestualmente a tali performance, non si registra lo stesso risultato per l’average room rate…Sarà compito non facile recuperare il revenue. Bisogna agire “step by step”, evitando errori di “pricing”…..Un continuo monitoraggio del mercato e dei competitors é determinante per riuscire a migliorarare il revpar….Questo è il bello della diretta, dove prevale la giusta tecnica….
Commento da Riccardo Cocco — 8 Marzo 2010, alle ore 14:40
@gae:
In linea di massima concordo con il tuo punto di vista. E’ proprio a causa dell’innaturale decremento delle tariffe che oggi ci troviamo ad affrontare una situzione con una domanda molto elevata ad una tariffa molto bassa. In effetti la diminuzione tariffaria registrata lo scorso anno ha stimolato la domanda (Dott. Grasso, ho detto stimolato, non GENERATO, piccola nota polemica….). Come l’ha stimolata? Ebbene proprio come si lamentava wookie. C’è stato un progressivo abbassamento dei target di clientela da parte delle strutture a 4 e 5 stelle, che hanno “rubato” ai 2 e 3 stelle. A loro volta questi ultimi hanno di conseguenza ribassato le tariffe andando a “rubare” clienti agli alberghi 1 stella e alle pensioni.
Chi ha gioito in tutto questo?
Gli albergatori? NO!
Le OTA? Non gliene può fregare nulla, il loro traffico è “sempre” in qualche modo garantito.
I Clienti? SI!
Questo cosa vuol dire? Vuol dire che dobbiamo rialzare le tariffe come erano nel 2008? Assolutamente no! Le tariffe del 2008 sono state generate da un aumento incontrollato degli albergatori sulle tariffe in un mercato effervescente e florido. Ora, non solo a causa della crisi, il livellamento tariffario ha subito in prima istanza una battuta d’arresto e successivamente una rincorsa al ribasso.
Vediamo il bicchiere mezzo pieno!
Il ribasso operato è stato veramente drammatico, è ora giunto il momento di rivedere al rialzo (cauto) delle tariffe. Ricominciare a spingere cercando di partire nella definizione del prezzo, non dai costi, ma da cosa il mercato è disposto a pagare per i nostri prodotti/servizi, creando un’offerta congrua a quello che è il giusto posizionamento nel mercato della nostra struttura.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 9 Marzo 2010, alle ore 13:22
concordo con Riccardo,
e aggiungo che, a Roma, sono aumentate le strutture ricettive
e i portali hanno alzato le commissioni,
S.
Commento da SuperPanno — 9 Marzo 2010, alle ore 23:24
Propongo uno sciopero di massa verso i portali con relativa richiesta di abbassamento delle commissioni!
Commento da Anto4444 — 10 Marzo 2010, alle ore 00:55
Riccardo vedo che quello che vado predicando da circa un anno sta dando i suoi frutti se anche te hai recepito il mio messaggio..
Aggiungo:
Ma non è forse stato aiutato dal Revenue Management questo calo innaturale dei prezzi??
Per me ovviamente si tratta di una domanda retorica.
Cmq stanno arrivando grossi fallimenti e continui cambi di gestione nel settore..
Vedremo!
Commento da sfarinel — 10 Marzo 2010, alle ore 10:04
Ciao Anto4444,
non credo sia stato il Revenue Management ad aver causato l’abbassamento indiscriminato delle tariffe. Eventualmente la sua non corretta applicazione.
Nessuno dei nostri clienti che applica correttamente le tecniche di revenue management ha visto un calo, anzi, diversi di loro hanno registrato tassi di crescita del fatturato a 2 cifre.
Ricordo che Revenue Management NON significa abbassare le tariffe.
Buona giornata e buon rialzo dei prezzi a tutti.
Sergio Farinelli
Commento da Riccardo Cocco — 10 Marzo 2010, alle ore 10:52
@Anto4444:
Carissimo, oltre ad appoggiare completamente quanto saggiamente indicato da Sergio, mi preme sottolineare un aspetto fondamentale dell’abbassamento delle tariffe.
Come già sottolineato da Sergio, non è stata l’applicazione della cultura del Revenue Management a far drasticamente calare le tariffe. Al contrario sono state proprio le strutture che non applicano la cultura del Revenue Management che hanno causato questo trend.
Mi spiego meglio.
Un struttura che applica il Revenue Management in modo corretto, quando si trova a vivere degli scenari di contrazione della domanda, prima di abbassare le tariffe, si riferisce al suo mercato di riferimento. Diciamo quindi che si applica una strategia di “follower”.
L’aspetto intelligente di questa strategia, risiede nella dinamicità di reazione.
Una struttura che applica il Revenue Management con concretezza non genera situazioni di rate dumping (oggi vendo a 300 Euro, domani a 50 Euro e dopodomani a 120 Euro). Questo tipo di strategia (che definisco la strategia del “pannolino”) è stata applicata dalle strutture (bada bene mi riferisco alla piazza di Roma) che non sanno lontanamente dove sia di casa il Revenue Management.
Ovviamente le altre strutture che lo applicano si sono trovate nella situazione di dover assorbire questo atteggiamento distruttivo con la conseguente strategia di abbassamento tariffario in modo da rimanere competitivi.
Laddove esista una cultura radicata di applicazione del Revenue Management si verifica un atteggiamento di attesa per vedere cosa il mercato sia disposto a pagare per un prodotto/servizio. Siamo stati quindi spettatori (e non attori) dell’atteggiamento distruttivo di alcune realtà che non vedendo arrivare prenotazioni hanno adottato la tecnica del “pannolino” andando ben oltre quello che il mercato sarebbe stato disposto a pagare. Il tutto a solo beneficio della clientela che disposta a pagare 100 si è vista proporre 50.
Bell’affare!!!
Buon lavoro e buona risalita a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Anto4444 — 10 Marzo 2010, alle ore 11:34
Riccardo vai a chiedere a Tiribocchi che fare:
“oggi vendo a 300 Euro, domani a 50 Euro e dopodomani a 120 Euro”… è cosa pessima!!
Sono curioso di sapere cosa ti dirà!!
Per il resto il RM raccontato da Grasso dice esattamente quello che tu reputi sbagliato. (e che reputo anch’io sia chiaro!)
Commento da Anto4444 — 10 Marzo 2010, alle ore 11:42
Aumenti del fatturato a 2 cifre io li auguro a tutti in questi tempi.
Ma non è questà la realtà, i vostri clienti saranno strutture con 10 o 20 camere dove se hanno avuto la fortuna di un paio di gruppetti in più che sono capitati il fatturato è aumentato di conseguenza, magari l’hanno prossimo faranno meno 10 perchè i gruppetti non ci saranno..
Non potete prendere le eccezzioni e pretendere che la gente vi creda.
Prendete i dati aggregati e ufficiali e poi ne riparliamo.
Commento da Riccardo Cocco — 10 Marzo 2010, alle ore 13:10
@Anto4444:
Anto, non leggere solo ciò che tira l’acqua al tuo mulino. Leggi il contesto.
Il dumping a cui mi riferisco è un comportamento di chi non applica la cultura del Revenue Management. Cioè la struttura che vedendo cosa ha sui libri e basta corre ai ripari (effetto “pannolino”). La struttura che applica la cultura del Revenue Management applica la tariffa in funzione di cosa richiede il mercato (che in parte è già destabilizzato dall’albergatore pannolinato….).
Se io mi trovo con i miei competitor che amano il bungee jumping, per non trovarmi fuori mercato, sono “obbligato” a comportarmi di conseguenza. Se si basassero le strategie tariffarie in modalità corretta tutto questo non accadrebbe.
Perdonami ma per il tuo secondo intervento reputo che chi è fuori strada sei tu.
Credo che quanto condiviso da Sergio, sia abbastanza verificabile e non vedo quale tipo di meccanismo satanico possa portare Sergio a definire scenari non reali.
Sergio ha portato la sua esperienza in base a quanto a lui riportato dalla sua clientela. Se poi questi dicono fesserie, non credo sia imputabile a Sergio.
Comunque sia, Sergio ha prodotto una sua fotografia, dal suo punto di raccolta informazioni.
Ora porta tu dei dati che si contrappongano a quelli di Sergio in modo da metterli sul tavolo e discuterli.
Anto4444, per cortesia mi spiegheresti la tua strategia per uscire con minori danni possibili dalla situazione stagnante e quali sono invece le tue strategie a lungo termine per sopravvivere in questo mondo di lupi?
Io fin qui vedo solo ostracismo fumoso, mai dati concreti. Non è una critica ma prova a vendermi il tuo punto di vista, ti assicuro che sono veramente open minded e senza pregiudizi, vendimi il tuo punto di vista e vediamo se riesci a convincermi dei tuoi assunti.
AHO! Mi raccomando, non mi leggere come uno che si mette in cattedra, voglio conoscere altri punti di vista in modo propositivo e costruttivo.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da gae — 10 Marzo 2010, alle ore 15:03
Io credo che la filosofia del “revenue & yield management” non sia colpevole del calo delle teriffe, la cui causa é da ricercarsi altrove. La filosofia del “revenue managemnt”, un comportamento commerciale, sempre esistito anche se adesso abbiamo il nome scientifico, ha un solo obiettivo ed é quello di “ottimizzare” la vendita. I vari corsi, i numerosi formatori e gli altrettanto numerosi “allievi” hanno evidentemente confuso le idee. La parola “calo delle tariffe”, la terribile “calarsi le brache”, non rientrano nella filosofia del “revenue managemet”. I responsabili di tale comportamento commerciale devono sempre considerare la tariffa come un mezzo per raggiungere l’obiettivo primario di goni azienda: “il profitto”, ho detto profitto e non solo “revenue”, che non significa niente se non c’é un buon G.O.P…..Spesso le politiche commerciali non sono condivise, per ovvie ragioni, dal revenue manager e dal sales manager. In questi casi é importante il ruolo del general manager per scegliere la giusta politica. Non dimentichiamo che il cliente diventa sempre più “up to date” e desidera, anzi pretende affidabilità. Un esempio: al cliente fidelizzato, qualunque sia la sua tariffa, bisogna sempre ricordare le “BAR” del periodo e questo comportamento vale x tutti, se si vuole instaurare un rapporto corretto e leale con la clientela (fidelizzazione) e mantenerlo (relationship)… ……
Commento da Anto4444 — 10 Marzo 2010, alle ore 15:37
Riccardo leggo quello che c’è scritto!! Chiedi a Tiribocchi se la strategia che sta facendo (lui) con i suoi 10 alberghi che gestisce è dumping oppure è RM! (penso che dirà RM) Ricordo di aver già parlato con lui in passato ed è normale per lui passare dai 50 ai 300 euro da un giorno all’altro! e chiedigli se la fa perchè la fanno gli altri o perchè è quello che crede giusto fare! (credo che dirà la seconda)
Chiediglielo e vediamo che dice.. domandare è lecito no?
Per il resto io mi sono dilungato in modo dettagliato su quali siano le strategie corette per limitare la deflazione profonda come sta succedendo adesso. Quindi non possso ripetere ancora tutto, anche perchè ne ho già parlato anche con te quindi si vede che non mi hai letto bene.
Per i dati beh, da un docente mi aspetto sempre che le argomentazioni siano basate su dati reali e non sull’impressione di qualche piccolo albergo. I dati che si devono guardare non sono quelli che vi sembrano, ma quelli che SONO.
Io faccio riflessioni che si basano su dati che SONO. e questi dati che SONO sono questi (per esempio):
http://www.hotels.com/press/hotel-price-index.html
http://www.hotels.com/press/hotel-price-index-2009-h2.html#price_changes
I dati sono quelli che sono e parlano di cali a due cifre! altro che aumenti a due cifre.. certo Sergio parlava di fatturato e qui di prezzi ma vedrete che sono molto correlati e vedrete che anche l’occupazione ha subito cali vertiginosi!!
(vi servono anche i dati sull’occupazione??)
Se poi gli hotel con cui lavorate e che usate come esempio sono IL MERCATO allora bastava dirlo! Che servono gli istituti di ricerca?
Basta guardare un noto indice! 🙂 l’SRPI (Sergio-Riccardo-Price-Index)
Un po di professionalità signori.. giusto un filo almeno!
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 10 Marzo 2010, alle ore 19:10
maggiore è l’ampiezza della forchetta tariffaria,
maggiori sono i ricavi.
il flusso di riempimento è per sua natura frastagliato e quindi è naturale che siano frastagliate le tariffe.
Vi faccio due esempi con sceneario di hotel tre stelle roma centro:
oggi ho dieci camere vuote, i miei competitor sono a 69,00 euro
che faccio?
mi metto a 64,00 e coi denti mi strappo qualche cliente.
per il congresso eular a roma 15-20 Giugno pv la richiesta è forte, il pick up sostenuto, la stessa camera sta a 198,00..
è la finale di champions e i tifosi sono disposti a pagare 360,00 euro a notte, che faccio i regali?no non sono babbo natale e MENO.
quindi credo nella forchettona.
due mie strutture hanno fatto su febbraio e gennaio +15%
nessuna è scesa, le altre incrementi minori, nessuna è scesa, il tutto in termini di FATTURATO.
S.
Commento da sfarinel — 10 Marzo 2010, alle ore 19:48
@Anto4444
Bella questa del SRPI (Sergio-Riccardo-Price-Index).
Mi ha messo di buon umore anche se nel tuo post sei stato al limite dell’offensivo nei confronti miei e di Riccardo.
Come sempre riesci a travisare ciò che dicono le persone che la pensano diversamente da te mettendo loro in bocca affermazioni che non hanno mai fatto per attaccare le loro tesi. Un bell’atteggiamento. Bravo.
Io non ho mai parlato di tariffe medie ma di fatturato che sono cose MOOOOLTO DIVERSE e per niente collegate. Se vuoi ti spiego anche perchè ma spero sinceramente che non ce ne sia bisogno.
Inoltre io mi riferivo agli hotel che applicano correttamente il revenue management (giusto per tua informazione quelli con cui lavoriamo sono molti e diversi anche piuttosto grandi, non certo “hotellini” da 20 camere come dici tu)
Poi….. tu mi sbandieri dati dell’hotel Price Index di Hotels.com ma te lo sei letto davvero il report?
Leggi con più attenzione i dati dell’Europa ed in particolare dell’Italia
http://www.hotels.com/press/hotel-price-index-2009-h2.html#uk-ireland
Anche a livello di tariffa media, l’italia è rimasta invariata perlomeno sul mercato internazionale (questi i dati CHE SONO come dici tu).
Insomma, forse un po’ più di professionalità la potresti avere te, e se proprio non vuoi essere professionale perlomeno sii rispettoso delle professionalità e delle opinioni altrui.
Buon RevPar a tutti.
Sergio Farinelli
Commento da Riccardo Cocco — 10 Marzo 2010, alle ore 21:55
@Anto4444:
Oltre l’intervento di Sergio, credo che non vi sia nulla da aggiungere. Ringrazio Sergio per aver espresso i miei stessi punti di vista senza valicare il buon gusto, cosa che io non avrei saputo fare.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti, anche ad Anto4444!
Riccardo Cocco
Commento da Anto4444 — 10 Marzo 2010, alle ore 22:52
Vedi che ti ho messo di buon umore?? se no sempre i soliti messaggi piatti piatti piatti.. che noia..
Sono sempre al limite ma è questo il mio carattere quindi evitami se ti da fastidio.
Io non traviso un bel niente, tutto scritto nero su bianco, anche il tema della tariffa e del fatturato avevo già anticipato tutto nel mio precedente messaggio. Leggiamo insieme i dati e capirai che i dati indicano un calo del fatturato importante!! (a due cifre come ho detto anche prima)
Piccola parentesi: Cominciando a parlare di dati e non di impressioni il discorso diventa subito più professionale, non trovi? io ti tiro fuori i documenti e tu dici che non sono professionale io.. sei una forza della natura!! e poi che vorresti dimostrare? che va tutto bene? che sta andando bene?
E perchè dici che manco di responsabilità? perchè il report indica prezzi invariati (in italia) e prezzi in caduta libera a livello mondiale.. cavolo che mancanza di professionalità!!!! invariati sull’anno precedente che era in calo rispetto all’anno prima.. quindi dall’inizio della crisi i prezzi sono calati in media a livello aggregato di circa il 2% per l’italia, dato non depurato dell’inflazione che comporta quindi un ulteriore peggioramento anche se l’inflazione è stata bassa (ma c’è stata).
Ma poi sempre parlando di professionalità andiamo a vedere anche le presenze..
ecco la serie storica per l’italia:
32249340
31215600
30946140
31152210
30674540
30517950
30989500
29903810
30590400
30191790
30083280
29808780
29219680
30516160
29936860
29682160
29077470
29175920
29619090
29473840
Come vedete il calo è stato deciso e marcato per la precisione è stato del: -8,6%
Ma mi dirai che non sono abbastanza professionale giusto? bene allora guardiamo anche gli arrivi in Italia:
8311942
8042918
8054123
7941932
7976320
8317522
7903346
7918806
7968237
7648695
7842374
7932485
7599169
7736717
7769526
7623339
7617832
7391937
7838291
7620289
7589392
7332237
7325246
7701284
7354034
Anche qui c’è un calo, di quanto? per la precisione del: -11,52%
(Il primo dato in tutte e due le serie si riferisce al 15/06/2007 l’ultimo al 16/06/09 dati Eurostat con la collaborazione dell’istat)
Ma secondo le tue strutture (quelle con cui lavori) va tutto bene e non è cambiato nulla!
Cmq quando parlo di poca professionalità parlo proprio della mancanza di supporti quantitativi, hai i clienti che sono contenti? beh allora va tutto bene!! Sono tristi? beh allora va tutto male..
Questa non è professionalità.
Ah dov’ero rimasto? ah si, da dove lo deduco che c’è stato un calo del fatturato?
1) prezzi medi in calo
2) presenze in calo
3) arrivi in calo
4) apertura di nuove strutture alberghiere e extralberghiere
= dai sforzati!!
Commento da Anto4444 — 11 Marzo 2010, alle ore 14:22
Ricordo a tutti di leggere pagina sette del libro del sig Franco Grasso.
Parla delle ipotesi su cui ha basato il suo lavoro:
“i prezzi degli hotel sono generalmente troppo alti”
In base al presupposto ha costruito tutto il libro.
E fa ridere chi dice che il RM non è abbassamento delle tariffe quando è sponsor ufficiale delle teorie di Grasso!!
(Il RM va bene se fatto in modo corretto, solo che contesto il modo spiegato da Grasso e il modo per esempio messo in pratica da Tiribocchi. Non nego l’utilità in assoluto, la nego nei termini spiegati da Grasso e pubblicizzati da questo bel Blog)
Giusto per chiarire e non imbarcarsi in discorsi fuori tema.
Commento da Anto4444 — 11 Marzo 2010, alle ore 14:36
Grazie Stefano ero sicuro che avresti risposto cosi.
Adesso aspetto la risposta di Cocco, li invece non sono sicuro di quello che potrà dire.. aspetto..
In ogni caso le mie strutture stanno andando meglio anche senza l’ultilizzo di questi metodi. Però sono eccezzioni perchè gli altri hotel non stanno andando bene. Tanti chiudono..
Commento da Duccio Innocenti — 11 Marzo 2010, alle ore 18:24
@Anto4444
la domanda sorge spontanea… quali sono le tue proposte per migliorare questa situazione cosi drammatica secondo te ?
grazie in anticipo per la tua cortese e costruttiva risposta
Commento da Riccardo Cocco — 11 Marzo 2010, alle ore 19:37
@Anto4444:
Questo tuo tono di sfida, non trova in me combustibile del tuo gioco.
Chiunque sia qui in bookingblog a portare le proprie esperienze trova spazio per costruire, colui il quale viene con il fine di distruggere troverà la sua fine. Scenario da Apocalisse?
Si Anto4444, abbiamo capito il Revenue Management non fa per la tua struttura, tu hai tutte le soluzioni atte al raggiungimento del successo, e allora mettile in pratica!
Hai aspettato la mia risposta, ti premio, te la do:
Io vedo cosa è disposto a pagare un dato cliente per una data camera, per un dato periodo.
Ti esorto ancora una volta, se sei un bravo venditore, vendimi le tue idee e vediamo se riesci a farmi comprare, fin qui non ci sei riuscito!
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti meno che ad Anto4444 tanto ha soluzioni di successo!!
Riccardo Cocco
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 11 Marzo 2010, alle ore 21:08
@anto4444,
scusa ma per capire, tu come lavori?
hai alta media e bassa?
S.
Commento da GIANLUCA1 — 12 Marzo 2010, alle ore 13:10
A TUTTI:
Da una ricerca di THPI (Trivago Hotel Price Index) emerge quanto segue (Non specifica se si tratti di hotel di 3 o 4 stelle):
NAPOLI: Incremento dell’8% delle tariffe rispetto a febbraio con una tariffa media di euro 93,00 (DICO LA MIA SU NAPOLI..CREDO SI AVVICINI ALLA VERITA’ per i 4 stelle)
MILANO: aumento del 18% a marzo tariffa media € 153,00 (152 a marzo 2009)
ROMA: 104 DI FEBBRAIO E 114 A MARZO (10% IN PIù)
FIRENZE: incremento del 7% (non dice la tariffa media)
Torino: € 96,00
Bologna: €. 89,00
Volevo chiedere a tutti cosa ne pensate.
SALUTI
GIANLUCA
Commento da gae — 13 Marzo 2010, alle ore 15:37
Hallo Gian, credo che i dati di THPI siano vicini alla realtà, considerando che il mese di marzo viene considerato un periodo “border line” bassa ed alta stagione. L’incremento che registra Trivago, grazie alle richieste dei suoi clienti, conferma che c’é un cauto ottimismo per il 2010. Naturalmente trattasi di un average, pertanto i casi singoli non fanno testo….Vedremo in seguito cosa succederà, considerando la Pasqua bassa e la mancanza totale di long wek end….Comunque i dati statistici, se letti e commentati bene, aiutano gli addetti ai lavori nelle scelte commerciali…..
Commento da slideking76 — 17 Marzo 2010, alle ore 16:18
Buon Revenue a tutti, tanto per iniziare!
battute a parte sugli indicatori di performance, dalla mia esperienza professionale credo che un ottimo strumento per avere un “termometro” del mercato sia STR GLOBAL.
Dato per scontato che tutti qui lo conoscano, vi chiedo: quanti di voi lo usano davvero? Cioè ci credono, fanno inserire i dati di room nights e room revenue tutti i santi giorni dal portiere notturno, controllano gli STAR Daily Report e prendono decisioni anche sulla base delle informazioni in essi contenute?
Quanti di voi? e su che piazze lavorate?
Io sono su Venezia centro storico, strutture 4 stelle, e faccio un pò di fatica a creare dei Competitive Sets affidabili, pochissimi albergatori partecipano..
Attendo commenti!
Francesco
Commento da slideking76 — 17 Marzo 2010, alle ore 16:18
Buon Revenue a tutti, tanto per iniziare!
battute a parte sugli indicatori di performance, dalla mia esperienza professionale credo che un ottimo strumento per avere un “termometro” del mercato sia STR GLOBAL.
Dato per scontato che tutti qui lo conoscano, vi chiedo: quanti di voi lo usano davvero? Cioè ci credono, fanno inserire i dati di room nights e room revenue tutti i santi giorni dal portiere notturno, controllano gli STAR Daily Report e prendono decisioni anche sulla base delle informazioni in essi contenute?
Quanti di voi? e su che piazze lavorate?
Io sono su Venezia centro storico, strutture 4 stelle, e faccio un pò di fatica a creare dei Competitive Sets affidabili, pochissimi albergatori partecipano..
Attendo commenti!
Francesco
Commento da Riccardo Cocco — 17 Marzo 2010, alle ore 22:20
@slideking76:
Carissimo, buon Revenue Management a te!
Io lavoro su Roma e utilizzo STR Global da circa 6 anni (ex-Deloitte, ex-The Bench). E’ uno strumento molto importante ma credo ancora poco utilizzato da strutture non di catena.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da slideking76 — 18 Marzo 2010, alle ore 16:29
@ Riccardo.
grazie!
eh, il problema è che il valore di uno strumento simile è subordinato al raggiungimento della massa critica.. a volte il ns settore è sconcertante.
ma vabbè.
Qualcun altro??
C’è qualche utente del forum/blog su Venezia?
hola
F